Do Kwon nega il prelievo dei fondi di Terra
Il fondatore dell’ecosistema Terra (LUNA) Do Kwon ha negato di aver tentato di prelevare dei fondi da conti crypto a lui riconducibili, smentendo anche che gli stessi conti siano stati congelati.
La smentita di Do Kwon
Il CEO di Terraform Labs, a capo della blockchain di Terra, è intervenuto per smentire la news lanciata da un importante sito specializzato in crypto.
La news in questione riportava che le autorità della Corea del Sud hanno fatto richiesta agli exchange OKX e KuCoin di congelare 3.313 BTC legati proprio a Do Kwon.
Il fondatore dell’ecosistema, collassato, di Terra, avrebbe tentato infatti di fare un ingente prelievo all’indomani della notizia del mandato di arresto a suo carico da parte delle autorità sudcoreane.
Via Twitter, Do Kwon ha smentito, sostenendo che si tratta della fake news più sorprendente nel panorama di disinformazione che si diffonde in tutto il caso.
Ha anche aggiunto che non ha usato i due exchange menzionati nell’ultimo anno e che non ci sono fondi congelati.
What has been probably the most surprising in all this is the amount of misinformation that gets spread.
There is no “cashout” as alleged, i havent used kucoin or okex in at least the last year, and no funds of tfl, lfg or any other entities have been frozen. https://t.co/E1cbKgoqQz
— Do Kwon 🌕 (@stablekwon) September 28, 2022
La situazione di Do Kwon
Su Do Kwon pende un mandato di arresto da parte della Corea del Sud per il crash dell’ecosistema Terra.
Lo scorso 26 settembre le autorità sudcoreane avrebbero chiesto ed ottenuto dall’Interpol l’emanazione di un “avviso rosso” con cui viene chiesta la cooperazione delle forze di polizia di tutto il mondo per individuare Do Kwon.
Sempre su Twitter però, lo stesso Do Kwon ha smentito di essere in fuga.
I am not “on the run” or anything similar – for any government agency that has shown interest to communicate, we are in full cooperation and we don’t have anything to hide
— Do Kwon 🌕 (@stablekwon) September 17, 2022
Non sono “in fuga” o qualcosa di simile – per qualsiasi agenzia governativa che abbia mostrato interesse a comunicare, siamo in piena collaborazione e non abbiamo nulla da nascondere. Siamo in procinto di difenderci in diverse giurisdizioni – ci siamo attenuti a un livello di integrità estremamente elevato e siamo ansiosi di chiarire la verità nei prossimi mesi.
Il pump e dump di Terra Classic
Nel frattempo il token Terra Classic (LUNC), l’ex LUNA, sta sorprendendo i trader con incredibili pump e dump del prezzo. In un solo mese è passato da 0,00013 dollari a 0,00058 dollari.
In pratica il suo prezzo è aumentato di 4 volte. Poi ha ritracciato e si è dimezzato e oggi vale 0,00028 dollari.
L’ultimo dump è avvenuto ieri e ad innescare un nuovo aumento del 50% è stato il CEO dell’exchange Binance, Changpeng Zhao.
CZ ha annunciato che su Binance, per ogni transazione con Terra Classic, le fee saranno convertire in LUNC e bruciate. In questo modo Binance vuole contribuire a ridurre la supply del token sopravvissuto al crollo dell’ecosistema Terra.
Si tratta di una richiesta che arriva direttamente dalla community fedele a Terra, nonostante tutto.
Il token, prima di maggio 2022, valeva oltre 100 dollari. Poi il depeg della stablecoin UST ha portato al collasso non solo di Terra ma ha anche innescato una crisi del mercato con conseguenze che sembravano impossibili. Tra di esse il fallimento di Celsius.
Attualmente comunque il token Terra (LUNC) resta una delle criptovalute a maggiore capitalizzazione di mercato (al momento della stesura di questo articolo è in 31° posizione), sebbene abbia perso il 100% del suo valore.
L’altro token nato dopo il crollo, Terra (LUNA), vale invece 2,54 dollari ed è entrato da poco nella top 100 delle crypto più capitalizzate.
Segno che Terra, nonostante tutto, resta forte e può ancora stupire.