DAll’UE limiti per le transazioni anonime in criptovalute
In breve
- No alle transazioni anonime in criptovalute per valori superiori a 1.000 euro
- Non è previsto un divieto generale sulle transazioni in criptovalute
- L’approvazione finale per l’attuazione delle misure deve ancora essere data dal Parlamento europeo e dal Consiglio d’Europa
Niente più transazioni anonime sopra i 1.000 euro?!
I legislatori dell’UE hanno votato per limitare le transazioni di criptovalute anonime da parte di utenti non verificati, come parte delle nuove misure antiriciclaggio (AML).
Le misure mirano a impedire che le criptovalute, i token non fungibili (NFT) e il Metaverso vengano utilizzati in modo improprio per crimini finanziari.
Grazie ai nuovi limiti, ai trader è sostanzialmente vietato effettuare o ricevere trasferimenti anonimi di criptovalute superiori a 1.000 euro.
Le transazioni più grandi sono consentite se l’identità del cliente può essere confermata o se è coinvolto un provider di criptovalute regolamentato.
I trasferimenti di criptovalute tra privati, come ad esempio i pagamenti più consistenti tra amici, continueranno a essere consentiti.
Nell’ultima versione del disegno di legge, anche le transazioni in contanti per i pagamenti commerciali avranno un tetto massimo di 7.000 euro, rispetto al tetto massimo di 1.000 euro previsto per le transazioni in criptovalute con portafogli self-hosted.
Il disegno di legge prevede eccezioni al limite di 7.000 euro per i pagamenti tra privati, a condizione che non riguardino beni immobili, beni di lusso o depositi presso istituti finanziari.
La proposta considera l’uso di monete per la privacy come Monero (XMR) e i cripto-mixer che nascondono i mittenti e i destinatari delle transazioni in criptovaluta come fattori aggiuntivi nella valutazione dei rischi di riciclaggio di denaro.
La legislazione vieta inoltre ai fornitori di criptovalute dell’UE di intrattenere rapporti di corrispondenza con fornitori di criptovalute stranieri non registrati o privi di licenza.
Si legge nel comunicato stampa ufficiale:
Secondo i testi adottati, enti come banche, gestori di patrimoni e criptovalute, agenzie immobiliari e virtuali e squadre di calcio professionistiche di alto livello saranno tenuti a verificare l’identità dei loro clienti, il loro patrimonio e chi controlla la società. Dovranno inoltre stabilire in dettaglio i tipi di rischio di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo nel loro settore di attività e trasmettere le relative informazioni a un registro centrale.
Niente ban alle transazioni in criptovalute
Le limitazioni si aggiungono alle misure che vietano alle aziende di accettare pagamenti ingenti da fonti anonime.
Secondo Damien Carême, il legislatore francese che guida i negoziati del Parlamento sulla revisione delle norme antiriciclaggio, la legge non mira a vietare i pagamenti in criptovaluta.
Piuttosto, mira a combattere il riciclaggio di denaro, poiché il limite si applica solo ai portafogli non regolamentati e agli utenti non verificati.
Non vogliamo affatto vietare le transazioni in criptovalute. L’unico problema è che l’identificazione non è possibile.
Maggioranza schiacciante nella votazione
La proposta è stata approvata con 99 voti a favore, otto contrari e sei astensioni.
Fa parte della legislazione relativa alla nuova Autorità antiriciclaggio dell’Unione Europea (AMLCA).
Sia il Parlamento europeo che il Consiglio europeo devono approvare le nuove misure affinché entrino in vigore.
Questo percorso precede il voto del 19 aprile sul Regolamento sui mercati degli asset crittografici (MiCA).
Il testo prevede un nuovo regime di licenze per le criptovalute e gli asset digitali nell’UE.
È il chiaro segnale che l’Unione Europea è molto attenta al mercato crypto, e ha la ferma intenzione di regolarmentarlo soprattutto per prevenire crimini.
