Caso Ripple-SEC a una svolta: depositate le ultime mozioni
In breve
- Ripple ha depositato la sua mozione chiedendo che venga accolta
- Stuart Alderoty continua ad attaccare la SEC a colpi di tweet
- La sentenza finale potrebbe arrivare a marzo 2023
Ripple chiede al tribunale di accogliere la sua mozione
Dopo due anni sembra proprio che la causa tra Ripple e SEC stia per arrivare a una conclusione. Infatti il 2 dicembre entrambe le parti hanno depositato le proprie istanze.
Nel documento di 65 pagine redatto e depositato da Ripple si afferma che la SEC non è riuscita a dimostrare che ci fosse un contratto di investimento.
All’inizio del documento si può leggere che
“la SEC non può dimostrare alcuna offerta o vendita di XRP, tanto meno tra il 2013 e il 2020, come sostiene e si fa carico di dimostrare”.
Stando a quanto riportato nel documento viene specificato che si tratta di un caso basato sull’interpretazione statutaria e nello specifico
“se la SEC può applicare erroneamente la frase statutaria ‘contratto di investimento’ per coprire transazioni che non hanno nessuno degli ingredienti essenziali che definiscono un ‘contratto di investimento’”.
A fronte di queste parole Ripple ha quindi concluso la sua mozione affermando che
“il tribunale dovrebbe accogliere la mozione dell’imputato e negare la mozione della SEC”.
Su Twitter Alderoty affonda colpi alla SEC
Nel merito è intervenuto anche il Consigliere Generale di Ripple, Stuart Alderoty, che con un tweet del 3 dicembre ha spiegato che questa è la richiesta finale di Ripple.
Nel tweet si può leggere anche un colpo diretto alla SEC:
“Chiediamo al tribunale di concedere un giudizio a nostro favore. Dopo due lunghi anni, Ripple è orgogliosa della difesa che abbiamo montato per conto dell’intero settore delle criptovalute. Abbiamo sempre giocato dritto con la Corte. Non posso dire lo stesso per il nostro avversario”.
This is our final submission where we ask the court to grant judgment in our favor. After two long years, Ripple is proud of the defense we’ve mounted on behalf of the entire crypto industry. We have always played it straight with the Court. Can’t say the same for our adversary.
— Stuart Alderoty (@s_alderoty) December 2, 2022
Inoltre nella giornata di oggi Alderoty ha affondato un altro colpo contro la SEC con un tweet dove mette in evidenza due affermazioni che sarebbero in chiaro contrasto tra loro. Nel tweet Alderoty ha definito la SEC un “regolatore rimbalzante”.
Nel merito è intervenuto anche il CEO di Ripple Labs, Bradley Garlinghouse, che in un tweet di risposta a quello di Alderoty ha affermato:
“Congratulazioni a tutto il team di Ripple per averci portato a questo punto. Ripple è rimasto forte e ha resistito all’assalto della SEC. Non vedo l’ora di essere dalla parte giusta della giustizia”.
I said it on day 1, we will aggressively fight to get clear rules for the entire industry in the U.S.
Congrats to all of Team Ripple for getting us to this point. Ripple stood strong and withstood the SEC’s onslaught. I look forward to being on the right side of justice. https://t.co/oKhKjIdTSW
— Brad Garlinghouse (@bgarlinghouse) December 2, 2022
La sentenza attesa per marzo dell’anno prossimo
In merito alla sentenza questa dovrebbe arrivare nella prima metà dell’anno prossimo, più di qualcuno ritiene che la data cruciale possa essere il 31 marzo 2023.
Nella sentenza il giudice Torres potrebbe affrontare le questioni legate ai documenti Hinman e ad altro materiale riguardante le varie mozioni tra Ripple e SEC in modo unitario e non separatamente.
Ad affermare questo è stato l’ex-procuratore federale James Filan, il quale ritiene che il giudizio sarà reso in modo sommario e Torres potrebbe rilasciare una “grande sentenza scritta” sul caso.
In attesa della sentenza finale Ripple si trova, nel momento in cui scriviamo, a un prezzo stabile di 0,37 dollari. Ovviamente sono anche molti gli investitori che credono in una vittoria di Ripple e per questo motivo intendono investire e comprare XRP.