Crollo Silicon Valley Bank, USDC riaggancia dollaro USA
In breve
- Depositi di riserva USDC sicuri e totalmente disponibili da lunedì
- Nel weekend a rischio i 3,3 miliardi di riserve di USDC in Silicon Valley Bank
- Altre stablecoin collaterali di USDC perdono il peg
USDC riprende il peg
La stablecoin USDC di Circle ha riagganciato il peg con il dollaro USA.
Questo è avvenuto nel momento in cui il CEO di Circle, Jeremy Allaire, ha confermato che le riserve sono sicure.
In un comunicato stampa divulgato nella giornata di ieri, Circle ha spiegato che
“il deposito di riserva USDC di 3,3 miliardi di dollari detenuto presso la Silicon Valley Bank, circa l’8% della riserva totale USDC, sarà completamente disponibile quando le banche statunitensi riapriranno domani mattina”.
In merito alla riscattabilità degli USDC in circolazione, Allaire è stato chiaro, affermando che è “di fondamentale importanza per Circle”.
Inoltre Allaire si è detto rincuorato di “vedere il Governo degli Stati Uniti e le autorità di regolamentazione finanziaria adottare misure cruciali per mitigare i rischi che si estendono dal sistema bancario”.
Nel suo comunicato ha inoltre ribadito che
“da tempo sosteniamo un sistema bancario in valuta digitale a riserva piena che isoli il nostro livello di base di denaro Internet e sistemi di pagamento dal rischio bancario a riserva frazionaria”.
Paura e tensione per il fallimento di Silicon Valley Bank
Nel fine settimana la stablecoin di Circle, USDC, ha perso il suo peg con il dollaro americano, a cui è agganciata.
Questo è avvenuto al momento del fallimento della Silicon Valley Bank, che segue a ruota al collasso della Silvergate Bank.
La ragione da ricercarsi per spiegare il depeg avuto dalla stablecoin di Circle è quello che le riserve depositate presso la banca potessero essere andate perse per sempre.
La paura degli investitori era certamente quella che Silicon Valley Bank potesse non essere tratta in salvo e quindi i 3,3 miliardi di dollari di riserve di Circle sarebbero andati persi.
Il fatto più preoccupante era che queste riserve non sono coperte dall’assicurazione FDIC.
Davanti a uno scenario simile l’unico modo per recuperare queste riserve sarebbe stata quella di ricorrere alla liquidazione degli asset in possesso della Silicon Valley Bank.
Ovviamente il tutto sarebbe stato molto aleatorio in quanto gli asset posseduti potevano non essere sufficienti per andare a coprire i depositi di Circle.
Le reazioni del mondo crypto
Ovviamente questo importante evento sul mercato finanziario ha fatto in modo che ci fossero reazioni negative da parte di altre stablecoin che hanno dei collaterali in USDC.
Stablecoin come DAI e MIM hanno manifestato dei problemi con il peg e al momento in cui scriviamo si trovano rispettivamente a 0,99 e 0,98 dollari.
Inoltre anche Binance si è espresso in merito al crollo di Silicon Valley Bank affermando che “i fondi di tutti i consumatori sono al sicuro e accessibili”.
Sempre a fronte di questo fallimento, Changpeng Zao, in un tweet ha affermato che
“dati i cambiamenti nelle monete e nelle banche stabili, Binance convertirà il restante dei fondi da 1 miliardo di dollari dell’Industry Recovery Initiative da BUSD a criptovalute native, inclusi BTC, BNB ed ETH. Alcuni movimenti di fondi avverranno on-chain”.
Given the changes in stable coins and banks, #Binance will convert the remaining of the $1 billion Industry Recovery Initiative funds from BUSD to native crypto, including #BTC, #BNB and ETH. Some fund movements will occur on-chain. Transparency.
— CZ 🔶 Binance (@cz_binance) March 13, 2023
Davanti a questa dichiarazione BTC ha avuto un nuovo rimbalzo toccando i 22.000 dollari.
Bitcoin era sceso sotto i 22.000 dollari dopo le dichiarazioni di Jerome Powell sull’aumento dei tassi d’interesse, anche se aveva subito avuto un timido rialzo