Gemini accusa Genesis di frode
In breve
- Cameron Winklevoss scrive una nuova lettera rivolta a DCG e Genesis
- False dichiarazioni per ricevere prestiti dagli istituti di credito
- Una cambiale da 1,1 miliardi di dollari per compensare le perdite
Winklevoss attacca ancora Genesis e DCG
Il co-fondatore di Gemini, Cameron Winklevoss, è tornato nuovamente alla carica contro Genesis in una nuova lettera aperta pubblicata sul suo profilo Twitter, dove si rivolge direttamente al consiglio di amministrazione della Digital Currency Group al fine di far rimuovere il suo CEO, ovvero Barry Silbert.
Questa lettera di Winklevoss fa seguito a quella da lui già pubblicata il 2 gennaio scorso dove attaccava Silbert e spiegava senza mezzi termini che “Genesis deve a Gemini 900 milioni di dollari” per quei fondi che la stessa Gemini aveva prestato a Genesis come parte del programma Gemini Earn.
Nelle prime righe della nuova lettera aperta Winklevoss si rivolge alla DCG per
“farvi sapere che Gemini e oltre 340.000 utenti di Earn sono stati defraudati da Genesis Global Capital, assieme alla compagnia apparentata Digital Currency Group, al fondatore e CEO Barry Silbert, e altro personale chiave“.
Earn Update: An Open Letter to the Board of @DCGco pic.twitter.com/eakuFjDZR2
— Cameron Winklevoss (@cameron) January 10, 2023
Gemini: da Genesis e DCG una vera frode
Cameron Winklevoss è tornato quindi ad attaccare Genesis e la DCG in questa nuova lettera dove non esita ad affermare che le società hanno perpetrato e coordinato una vera e propria frode, facendo delle false dichiarazioni sullo stato di solvibilità di Genesis.
Nella lettera si può leggere che queste false dichiarazioni sono state fatte al fine di
“indurre gli istituti di credito a credere che DGC avesse assorbito le enormi perdite subite da Genesis a causa del crollo di Three Arrows Capital e indurre gli istituti di credito a continuare a concedere prestiti a Genesis”.
A quel punto Winklevoss affronta anche la questione legata a Three Arrows Capital, la società finita in bancarotta nel giugno del 2022. Nella lettera si legge che Genesis avrebbe prestato 2,4 miliardi di dollari a 3AC e
“a questo punto Barry Silbert aveva due opzioni legittime: ristrutturare il libro dei prestiti della Genesis o colmare il buco di 1,2 miliardi”.
Ma nessuna delle due opzioni è stata messa in atto dal CEO di DGC.
DCG non fornì un finanziamento adeguato a Genesis
Sulla questione era intervenuto anche Michael Moro, all’epoca CEO di Genesis, che in un tweet del 6 luglio scorso aveva spiegato come “DCG ha assunto alcune passività di Genesis” legate a 3AC “per garantire che disponiamo del capitale per operare e ridimensionare la nostra attività a lungo termine”.
4/ Since then, we worked with @DCGco to find the optimal strategy to further isolate the risk. DCG has assumed certain liabilities of Genesis related to this counterparty to ensure we have the capital to operate and scale our business for the long-term.
— Michael Moro (@michaelmoro) July 6, 2022
Su queste parole dell’ex-CEO di Genesis, Winklevoss ha riportato nella lettera di oggi come siano del tutto “false e fuorvianti” dal momento che la Digital Currency Group non aveva fornito a Genesis un finanziamento adeguato per compensare la perdita, bensì aveva stipulato una cambiale da 1,1 miliardi di dollari con Genesis con scadenza nel 2032.
Per Winklevoss la stipulazione di questa cambiale è stata solamente un espediente, ma nella realtà dei fatti non ha fatto nulla per migliorare la posizione di liquidità a breve termine di Genesis.
Per il momento Barry Silbert non ha replicato alla lettera del co-fondatore di Gemini, come aveva fatto invece con la precedente lettera del 2 gennaio. Ma non è da escludere che ci possano essere nuovamente delle scintille tra i due su Twitter.