Genesis dichiara bancarotta

In breve

  • Genesis presenta istanza fallimentare ai sensi del Capitolo 11
  • Cameron Winklevoss attacca nuovamente Silbert su Twitter
  • Il 16 novembre Genesis aveva congelato i prelievi
  • Il mercato delle crypto non subisce contraccolpi dalla bancarotta

Genesis presenta istanza di bancarotta

La conferma alla fine è arrivata. Genesis Global Capital ha dichiarato ufficialmente la bancarotta ai sensi del Capitolo 11.

Lo stesso procedimento che è stato usato da FTX poco prima delle dimissioni di Sam Bankman-Fried nel novembre dello scorso anno.

Genesis ha presentato istanza di bancarotta nella serata di giovedì presso il tribunale federale di Manhattan.

Si tratta ovviamente di un duro colpo per l’azienda che fino a pochi giorni fa era il punto centrale della Digital Currency Group, guidata da Barry Silbert.

Nella dichiarazione di bancarotta Genesis ha presentato un elenco di oltre 100.000 creditori.

Inoltre l’azienda ha dichiarato che ci sarebbero delle passività che vanno da 1,2 miliardi a 11 miliardi di dollari.

Genesis ha anche presentato tre petizioni diverse per quanto riguarda le holding a lei collegate, osservando che le società riguardavano esclusivamente il prestito di criptovalute, quindi le attività legate al trading non subiranno contraccolpi.

Le dichiarazioni di Cameron Winklevoss

Al momento della presentazione dell’istanza di fallimento anche Cameron Winklevoss, CEO di Gemini, con una serie di tweet ha voluto mettere in chiaro la situazione ai propri clienti (e non solo).

Winklevoss ha subito twittato il fatto che la società è pronta per il recupero dei fondi clientelari:

Questa sera, Genesis Global Capital, LLC (Genesis) ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Capitolo 11. Questo è un passo cruciale per consentirci di recuperare i vostri beni”.

Ma è bastato un secondo tweet per l’ennesimo attacco e affondo nei confronti del CEO di DCG, Barry Silbert:

Mentre lavoriamo 24 ore su 24 per negoziare una soluzione accettabile, Barry Silbert e DCG, la società madre di Genesis, continuano a rifiutarsi di offrire ai creditori un accordo equo”.

Per Winklevoss, però, non tutto è perduto, infatti dato che Genesis ha richiesto la protezione del tribunale fallimentaresarà soggetta a controllo giudiziario” e quindi

sarà tenuta a fornire informazioni sulle macchinazioni che ci hanno portato a questo punto”.

Infine Cameron Winklevoss ha affermato che Genesis, Barry Silbert e DCG oltre a dover “restituire ai creditori tutti i loro soldi” devono anche dare loro delle spiegazioni e il tribunale è l’occasione migliore per farlo.

La luce solare è il miglior disinfettante” ha chiosato alla fine il CEO di Gemini.

Dal blocco dei prelievi alla bancarotta

Genesis Global Capital aveva congelato i prelievi il 16 novembre scorso. La decisione era stata presa in seguito “alla perdita di fiducia nel settore causata dall’implosione di FTX”.

All’epoca Genesis aveva rassicurato i propri clienti sul fatto che non ci fossero problemi o preoccupazioni nella sospensione dei prelievi.

Ma nel giro di due mesi gli altarini sono usciti allo scoperto e ora Genesis si è ritrovata nella condizione di dover dichiarare bancarotta.

Le reazioni del mercato

Sembra comunque che davanti a questa nuova bancarotta il mercato criptovalutario non abbia più di tanto avvertito il colpo.

Ci sarebbe stato da attendersi un nuovo ribasso di Bitcoin, ma anche in questo caso la crypto più famosa al mondo è rimasta nel range dei 20.000 dollari, con un breve picco ai 21.000 dollari.

A quanto pare quindi dopo il collasso di FTX il mercato sembra quasi essersi abituato a questi eventi, tanto da non subire più grossi colpi, restando tutto sommato nella normalità.

Autore

Sono scrittore e articolista. Appassionato di criptovalute fin dal 2015, mi piace informarmi su tutto ciò che riguarda questo incredibile mondo.

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