Maxi prelievo di Bitcoin dopo il crollo di Terra: le accuse della SEC a Do Kwon
In breve
- Trasferiti e poi prelevati 10.000 BTC da una banca svizzera
- Nel documento la SEC spiega le funzioni di UST e Anchor Protocol
- Il primo repeg fu segretamente agevolato dall’intervento di una fantomatica “U.S. Trading Firm”
- Ecco le sei accuse mosse dalla SEC a Terraform e Do Kwon
Sulle tracce di Do Kwon: denaro prelevato da una banca svizzera
La SEC, dopo il comunicato stampa dove accusa Terraform Labs di truffa, ha diramato un documento di 55 pagine dove entra nel dettaglio delle accuse mettendo sul piatto anche consistenti prelievi da una banca svizzera.
Questi prelievi massicci sarebbero da ricollegarsi molto probabilmente a Do Kwon, che aveva trasferito oltre 10.000 BTC presenti in wallet riconducibili a Terraform e li aveva poi trasformati in dollari.
Il fatto che comunque si sia a conoscenza di questi prelievi significa che molto probabilmente i funzionari sono ormai sulla pista giusta per arrestare il crypto-fuggitivo, che si troverebbe in Serbia.
La SEC affronta questa questione al punto 172 del suo documento dove si legge che “gli imputati hanno trasferito 10.000 Bitcoin dalle piattaforme crypto di TerraForm Labs e Luna Foundation a un cold wallet”, inoltre si sottolinea come “dal maggio 2022, TerraForm e Kwon hanno trasferito Bitcoin da questo wallet a un istituto di credito in Svizzera e hanno convertito Bitcoin in denaro”.
Secondo una stima tra il maggio e il giugno dello scorso anno sarebbero stati scambiati in valuta tradizionale fiat oltre 100 milioni di dollari.
I sospetti su Terraform e Do Kwon
Ma il documento della SEC è molto chiaro in merito a tutto quello che è accaduto a TerraForm, a partire dai cinque crypto-assets da loro promossi, ovvero LUNA, UST, MIR, wLUNA e mAssets.
Secondo quanto riportato dall’ente di regolamentazione Terra sollecitava gli investitori “per questi crypto-assets tramite la propaganda del potenziale profitto”.
Inoltre secondo i creatori di Terra questi assets
“sarebbero aumentati di valore in base allo sviluppo, alla manutenzione e alla promozione della blockchain e dell’intero ecosistema Terraform”.
La SEC entra nel dettaglio anche in merito a UST a partire dal fatto che i dirigenti e Kwon avevano
“pubblicizzato i loro considerevoli sforzi al fine di garantire che UST avrebbe mantenuto il peg a 1 dollaro”.
Nel gennaio 2022 era stata promossa la creazione di Luna Foundation che era controllata da Kwon e il cui scopo era “fungere da risorsa per restituire UST”.
Questa fondazione era stata finanziata con ben 50 milioni di token LUNA, direttamente da Terra.
In merito a UST la SEC ha spiegato come funzionava Anchor Protocol, dove gli investitori erano invitati a depositare i propri UST in uno smart contract collegato ad Anchor Protocol, tali investitori avrebbero poi di conseguenza potuto guadagnare fino al 20% di guadagno annuale.
A finire in questa rete erano, secondo il rapporto, anche molte persone che erano ben lontane dall’essere consapevoli del mondo delle criptovalute, ma erano comunque attratte dagli elevati guadagni.
Tra coloro che sono finiti nella rete c’erano rispettivamente un pittore, un farmacista, un musicista, un ingegnere e altri che ben poco conoscevano di questi aspetti.
Infine la SEC ha messo nero su bianco il fatto che “UST è un titolo perché può essere scambiato con LUNA”, che a parere dell’ente è anch’esso un titolo.
Il primo depeg di UST e l’intervento umano
All’interno del documento la SEC ha ricapitolato come già nel maggio 2021, esattamente un anno prima del collasso dell’intero ecosistema,
“Terraform e Kwon erano anche impegnati in uno schema per indurre in errore gli investitori e quelli potenziali circa la stabilità della stablecoin UST”.
Ed è a questo punto che la SEC sgancia la bomba, ovvero già nel maggio 2021 quando UST perse il peg per la prima volta, Kwon e i suoi dirigenti
“stavano discutendo segretamente alcuni piani con una terza parte, la U.S. Trading Firm, per comprare grandi quantità di UST per restaurarne il valore”.
Dopo questa operazione, UST riprese il peg con il dollaro americano, e Do Kwon
“presentò al pubblico che l’algoritmo di UST aveva avuto successo nel re-peg di UST al dollaro”.
Tutto questo aveva dato l’impressione che il re-peg fosse avvenuto “senza alcun intervento umano” e omettendo l’intervento di una non meglio precisata “U.S. Trading Firm“.
Di fatto Do Kwon e TerraForm avevano fatto credere ai propri investitori che “il peg di UST era stato ripristinato da un algoritmo”, ma ben sapevano che il realtà era per la “deliberata azione dei fattori umani, inclusi Terraform, Kwon e la U.S. Trading Firm”.
Il fallimento dell’algoritmo e il collasso finale
Infine nel maggio 2022, un anno dopo il primo depeg di UST, ci fu il secondo depeg, ma stavolta il prezzo non venne riagganciato al dollaro e fu l’inizio del famoso collasso di Terra.
Per la SEC ci sono diversi fattori che hanno contribuito a questo evento, in particolare il “fallimento dell’algoritmo nel mantenere il peg di UST”, per questo il prezzo è sceso a zero e assieme a quello di UST anche “i prezzi degli altri crypto-asset di Terraform”.
Il crollo di Terra, come avvenne per FTX nel novembre dello scorso anno, ha lasciato dietro di sé la crisi di molti investitori, che hanno perso miliardi di dollari sul mercato.
Per tutto questo la SEC ha mosso sei accuse contro Terraform e Do Kwon, rispettivamente:
- Frode nell’offerta di vendita di titoli
- Frode in relazione all’acquisto o alla vendita di titoli
- Controllo della responsabilità personale ai sensi della sezione 20 dell’Exchange Act per la violazione della sezione 10(b) dell’Exchange Act e della norma 10b-5 sottostante
- Offerte non registrate e vendita di titoli
- Offerte non registrate di scambi basati su titoli con contratti non ammissibili
- Effettuare transazioni di scambi basati su titoli con contratti non ammissibili