Per la SEC il token FTT è una security
In breve
- FTX ha venduto FTT come fosse una security
- Per la SEC il token era sostenuto artificialmente
- Il CEO di Ripple attacca nuovamente la SEC
La SEC presenta una nuova denuncia
La questione attorno all’exchange FTX sta continuando a tenere banco sempre di più, soprattutto dopo l’arresto e l’estradizione di Sam Bankman-Fried e i patteggiamenti di Caroline Ellison e Gary Wang.
Stavolta a fare un ulteriore passo nei vari procedimenti legali contro FTX è la SEC, che mercoledì ha presentato una denuncia proprio contro la Ellison di Alameda Research e Wang di FTX.
In questa nuova denuncia da parte della SEC, che già aveva presentato un’azione legale contro Bankman-Fried, viene specificato che il token di FTX, FTT, è stato venduto in quanto security.
Nella denuncia della SEC si legge che
“l’ampia allocazione di token a FTX ha incentivato il team di gestione ad adottare delle misure per attrarre più utenti sulla piattaforma di trading e, quindi, aumentare la domanda e il prezzo di scambio del token FTT”.
Il token FTT era sostenuto artificialmente
Ma la questione non si è fermata a questo punto, infatti la SEC, attraverso le parole del vice-direttore Sanjay Wadhwa, ha reso presente che Bankman-Fried, Ellisson e Wang erano
“partecipanti attivi a un piano al fine di nascondere informazioni materiali agli investitori di FTX”.
Inoltre i loro sforzi erano volti a
“sostenere artificialmente il valore del token FTT, che fungeva da garanzia per i prestiti non divulgati che Alameda ha contratto con FTX in base alla sua linea di credito”.
La denuncia della SEC ha quindi messo in evidenza come i proventi della vendita di questi token servivano per finanziare lo sviluppo e le operazioni commerciali di FTX.
In sostanza, stando alla denuncia dell’ente, FTT sarebbe un vero e proprio investimento con potenziale di profitto.
Il CEO di Ripple: “Anche Wells Fargo…”
Se da una parte la SEC si sta impegnando a denunciare tutti gli elementi illeciti e di frode da parte degli alti dirigenti di FTX e Alameda, dall’altra parte c’è chi sottolinea come non esista solamente il caso FTX.
Nel merito è intervenuto il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, che ha messo in chiaro con un tweet come tutti siano giustamente
“indignati per le frodi di SBF e FTX, ma quando anche Wells Fargo amministra male miliardi di fondi dei clienti, la cosa passa inosservata”.
The world is (appropriately) outraged by SBF and FTX’s fraud, but when Wells Fargo mismanages billions in customer funds as well, it’s barely a blip on the radar. Food for thought…. pic.twitter.com/uHnumn4Ryi
— Brad Garlinghouse (@bgarlinghouse) December 21, 2022
Del resto come dargli torto? La banca Wells Fargo ha ricevuto da parte della CFPB una multa da 3,7 miliardi di dollari a causa della sua cattiva gestione, in quanto avrebbe causato danni finanziari ai suoi clienti, portandoli persino a perdere i propri immobili.
Una questione tanto grave quanto quella di FTX. La Wells Fargo avrebbe nel corso di diversi anni addebitato ai clienti degli interessi male calcolati su prestiti ipotecari, e addebiti errati su conti correnti.
Giustamente Brad Garlinghouse si domanda come sia possibile incentrarsi solamente sul caso FTX quando ci sono altri casi di frode sotto indagine. Un’ennesima frecciata alla SEC da parte del CEO di Ripple.
Occorre sottolineare come tra Garlinghouse e la SEC non scorra buon sangue, in quanto la società di controllo ha portato Ripple in tribunale in una causa che si trascina da ormai diverso tempo, accusandola di avere venduto titoli non registrati.