Su Twitter si discute il rebranding di FTX
In breve
- Crypto-imprenditori vogliono rilevare la proprietà intellettuale di FTX
- Su Twitter si ipotizza il rebranding da FTX a Maven
- Il progetto degli imprenditori dovrà attendere
Il rebranding di FTX discusso su Twitter
Il caso FTX continua a tenere banco non solo nelle corti giudiziarie, ma anche tra gli imprenditori finanziari e in particolare i crypto-imprenditori. E questo sembra essere proprio il caso di CryptoJoe e Simeon.eth.
Nella giornata di ieri di due crypto-imprenditori hanno discusso con una serie di tweet la possibilità di rilevare la proprietà intellettuale di FTX e dare il via a un rebranding dell’exchange.
Tutto questo mentre l’ex-CEO, Sam Bankman-Fried, si dichiarava non colpevole delle accuse intentategli per il collasso di FTX.
Da FTX a Maven: ecco le intenzioni degli imprenditori
A lanciare l’ipotesi è stato CryptoJoe, già fondatore di tre crypto start-up, come si può leggere nella sua biografia su Twitter.
In un primo tweet CryptoJoe ha spiegato che
“c’è un valido motivo per acquisire la proprietà intellettuale e creare un nuovo exchange con custodia decentralizzata”.
There’s a strong case to acquire FTX’s intellectual property (IP) and spin out a new exchange with decentralised custody, ‘Maven’
Below @711_Joseph & I make our case. pic.twitter.com/66MyoKmXnz
— CryptoJoe (@Crypto_Joe10) January 3, 2023
Il nuovo nome ipotizzato sarebbe “Maven”.
Nel tweet successivo l’imprenditore ha spiegato che il nuovo nome significa nientemeno che “esperto”. Questo potrebbe essere sostanzialmente una frecciata diretta all’ex-CEO di FTX oppure un segnale rivolto a tutti quegli investitori che hanno perso fiducia nell’exchange.
Secondo quanto spiegato da CryptoJoe il piano di esecuzione è articolato in quattro parti:
“motivazione; piano industriale e miglioramenti operativi; profilo di investimento e rendimento; esecuzione e rischi”.
We approach this opportunity in four parts:
i) Rationale
ii) Business Plan & operational improvements
iii) Investment & returns profile
iv) Execution & RisksAt the bottom we also attach a hypothetical letter to the court of Delaware + a mock Term sheethttps://t.co/1w3ryh4jG2 pic.twitter.com/FEwXRvHmNw
— CryptoJoe (@Crypto_Joe10) January 3, 2023
In aggiunta è stata allegata un’ipotetica lettera da inviare alla Corte del Delaware, la stessa nella quale FTX ha dichiarato bancarotta, scritta da Joseph Simeon (alias Simeon.eth), dove è illustrato nel dettaglio tutto il progetto per il futuro exchange “Maven”.
L’intera spiegazione di Simeon si conclude rivolgendosi ai propri lettori e potenziali futuri clienti affermando che
“sotto la giusta leadership, con i giusti investitori e un periodo di tempo più lungo, questa potrebbe essere un’acquisizione opportunistica con la possibilità di sfidare un monopolio dominante, Binance, in uno spazio nuovo ed emergente”.
La possibilità di tornare ad essere un diretto concorrente di Binance, quindi, è ancora un obiettivo alla portata di questo ipotetico exchange. E questi due crypto-imprenditori sono ben decisi anche a percorrere questa strada.
L’ipotetico rebranding dovrà attendere
Ampio spazio ha avuto ovviamente tutti quegli elementi concernenti la sicurezza, cosa che in FTX, come rilevato anche dal neo-CEO, John Ray III, erano assolutamente bistrattati.
Quindi i piani di CryptoJoe e Simeon includono persino la creazione di un sindacato di investitori, la creazione di un team e di un consiglio di consulenza.
Ad ogni modo per il momento FTX deve affrontare ben altri tipi di problemi, sicuramente diversi dal suo rebranding.
E per quanto i progetti di questi crypto-imprenditori possano essere anche molto nobili, sicuramente occorrerà del tempo per poter mettere le cose in chiaro.
Infatti nella giornata di ieri il procuratore di Manhattan ha creato una task force per recuperare i beni delle vittime del collasso di FTX e gestire le indagini attorno all’exchange e alle azioni del suo fondatore.