Vitalik Buterin, chi è il fondatore di Ethereum

È il più giovane crypto-miliardario al mondo che ha decretato il successo di Ethereum, la piattaforma decentralizzata che ha cambiato per sempre il mondo blockchain.

Questa è la storia di un genio dell’informatica che ha portato alla ribalta una blockchain che ha rivoluzionato il mercato delle criptovalute.

Andiamo a scoprire chi è Vitalik Buterin, come ha sviluppato il suo progetto, come ha raggiunto il traguardo e che risultato potente ha ottenuto.

Chi è Vitalik Buterin

Ma chi è Vitalik Buterin, il supereroe della criptovaluta?

Partiamo dalla Russia, a Kolomna, dove Vitalik nasce nel 1994. All’età di sei anni i genitori si trasferiscono in Canada, alla ricerca di migliori opportunità lavorative.

La sua genialità matematica si evidenzia già a scuola, dove sviluppa una crescente passione per la materia, e dove alle elementari viene trasferito in una classe privata apposita per bambini dalle menti dotate.

Frequenta per quattro anni “The Abelard School” di Toronto alle scuole superiori, il cui insegnamento era basato sul metodo socratico.

Tra il 2007 e il 2010 spicca come eccellente giocatore di “World of Warcraft”.

Mentre è all’università di Waterloo scopre cos’è Bitcoin tramite la start up tecnologica di suo papà Dmitry, programmatore di computer. Lascia gli studi per dedicarsi a BTC e solo nel 2018, riceverà un dottorato honoris causa presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Basilea.

Nel 2012 è il terzo classificato alle Olimpiadi internazionali d’informatica.

Oltre alla creazione di Ethereum, il giovane Buterin è stato un sostenitore e collaboratore di altri progetti software open source.

Attualmente vive in Svizzera, che ha scelto come meta lavorativa. È dipendente per KryptoKit, un’azienda canadese che funge da piattaforma di social network e da portafogli Bitcoin; e come sviluppatore per Egora, un sito marketplace di criptovalute.

Vitalik Buterin su Twitter ha più di 4 milioni di follower ed è entrato nella classifica di Fortune tra le 40 persone più ricche al mondo con meno di 40 anni.

Infatti, è diventato in poco tempo tra i più giovani miliardari del settore delle crypto, dopo che ETH, il token Ether, ha raggiunto il suo massimo storico. Il patrimonio di Vitalik Buterin fino all’anno scorso era stimato intorno ai 1,155 milioni di dollari.

Gli inizi con Bitcoin

Buterin conosce Bitcoin nel 2010. È un incontro curioso, intrigante ma che desta in Vitalik un certo scetticismo.

L’interesse piano piano cresce e il ragazzo approfondisce il tema, anche senza avere le possibilità economiche né le attrezzature per acquistare e minare Bitcoin.

Riesce comunque ad aprirsi un canale verso la moneta digitale più famosa al mondo tramite un blog con cui Vitalik Buterin collabora. Scrive e ottiene una remunerazione di 5 Bitcoin per articolo.

Nel blog Vitalik Buterin analizza gli aspetti economici, tecnologici e politici della criptovaluta.

Il passo successivo è la conoscenza con l’imprenditore rumeno Mihai Alisie, con il quale fonda la rivista Bitcoin Magazine.

Tramite questa attività ha la possibilità di viaggiare per il mondo, guardare, approfondire e scrivere di nuovi progetti di criptovaluta.

Inoltre, Buterin ha ottenuto un posto nel comitato editoriale di Ledger, una rivista accademica peer-reviewed che pubblica ricerche dedicate alla tecnologia della blockchain e dei sistemi di criptovaluta.

Lo sviluppo con Ethereum

Vitalik Butein è completamente dentro il mondo delle criptovalute. Studiandole scopre che la maggior parte dei progetti crittografici ha una portata limitata e altamente specializzata.

Quindi, si rende conto che potrebbe creare una blockchain in grado di eseguire qualunque piano crittografico offrendo un linguaggio di programmazione completo, idoneo a fare qualsiasi cosa, un “turing-complete”.

Un’idea forse visionaria per i più con cui ne parla, perché nessuno sembra interessato. Decide quindi di portare avanti da solo la sua filosofia e crea un whitepaper alla fine del 2013.

Quindi, gradatamente, lo passa ai suoi amici che lo condividono ulteriormente e il modello si evolve oltre la valuta digitale.

La proposta viene collaudata ed è pronta per essere annunciata al mondo intero nel gennaio 2014.

Il team di progettazione è composto da Vitalik Buterin, Mihai Alise, Anthony Di Iorio, Charles Hoskinson, Joe Lubin e Gavin Wood.

Viene stata lanciata una ICO (Initial Coin Offering), vendendo le prime monete Ether, il token nativo della rete Ethereum in cambio di Bitcoin.

Con una raccolta complessiva di 18 milioni di dollari, si sono messi al lavoro per creare la Ethereum Foundation e lo stesso Ethereum.

Quando il mondo crypto scopre cos’è Ethereum, grazie ai suoi differenti utilizzi diventa subito un punto solido e di riferimento per gli sviluppatori di tutto il pianeta.

Viene decretata come la piattaforma più multiforme dell’universo blockchain.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Infatti Ethereum si trova ad avere a che fare con gli aggiornamenti.

Dopo il successo ottenuto non riesce più a seguire il gran numero delle sue transazioni generate dalle dApp (le app decentralizate). Di conseguenza le operazioni sono più lente e con un rialzo delle commissioni per ogni transazione.

Inoltre, come Bitcoin, anche Ethereum consuma una grande quantità di energia per il suo funzionamento, tanto da allarmare molti investitori.

Ethereum

La trasformazione dal cosiddetto Ethereum 2.0 riguarda proprio questo punto: il passaggio dal sistema della proof-of-work, lento e ad alto dispendio energetico, alla proof-of-stake, che sostituisce i minatori con dei validatori che mettono i loro ETH per avere la possibilità di guadagnare di più mantenendo la blockchain in funzione.

In questo senso si è giunti ad un processo di ammodernamento, chiamato Merge, che ha sostituito i “vecchi miner”, con una rete più efficiente.

Inoltre Vitalik Buterin ha collocato in wallet speciali, i cosiddetti staking wallet, Ether, la moneta nativa.

Questi aggiornamenti stanno progredendo con un approccio “safety first” con la speranza che non ci siano troppi ostacoli verso un futuro brillante.

Vitalik Buterin, Shiba Inu e le altcoin

L’anno scorso Vitalik Buterin ha bruciato circa 6 miliardi di dollari di SHIB, per premiare la generosità delle community dei dog token.

Ovvero, ha distrutto quasi il 90% che aveva in possesso, dopo averne ricevuto una grande quantità dall’inventore di Shiba Inu.

Ethereum e Shiba Inu non sono le sole altcoin che possiede.

Proprio Vitalik Buterin in passato ha dichiarato di aver investito in Dogecoin. Lo fece nel 2016 quando DOGE valeva pochi millesimi di dollari.

Nel 2021 ha venduto la metà dei suoi DOGE per oltre 4 milioni di dollari e ha donato il ricavato in beneficenza.

Ovviamente nel wallet di Vitalik Buterin non poteva mancare Bitcoin. Ma il suo sogno è probabilmente che i suoi Ether valgano più di BTC.

Autore
Content Manager

Giornalista ed appassionata di criptovalute, sono nel settore dal 2018. Credo nelle potenzialità della tecnologia blockchain e delle crypto ma mi tengo a distanza dalle meme coin. Mi definisco un essere estremamente razionale.

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