Bitcoin in rialzo, ma gli analisti chiedono cautela

In breve

  • La crisi delle banche fa aumentare BTC del 40%
  • Gli analisti sono cauti, ma alcuni ipotizzato l’inizio di un bull market
  • I costi del mining aumentano e Bitcoin rischia il ribasso

Bitcoin in aumento del 40% negli ultimi giorni

Nel corso degli ultimi giorni Bitcoin ha avuto un incremento del 40% e questo a causa della crisi bancaria che ha toccato prima gli Stati Uniti e ultimamente anche la Svizzera.

La crisi bancaria ha fatto in modo che gli investitori abbiano deciso di buttarsi a capofitto sulla criptovaluta, vedendola come una sorta di panacea ai mali della finanza tradizionale.

Ad ogni modo Bitcoin aveva dato segno della sua forza quando aveva manifestato un rialzo anche dopo le parole di Jerome Powell, capo della FED, sul possibile aumento dei tassi d’interesse.

Nonostante queste parole avessero spinto la crypto sotto i 22.000 dollari, il crollo è durato relativamente poco, infatti si era subito ripresa.

Da quel momento in avanti BTC ha superato tutte le fasce di resistenza fino a toccare, con oggi, i 28.000 dollari, cifra che non si vedeva da nove mesi.

Analisti cauti nonostante i segnali positivi

Questo incremento di Bitcoin è dovuto, secondo gli analisti, a diversi fattori, ma in primis è stato attribuito alla sfiducia nei confronti delle banche e delle istituzioni finanziarie tradizionali, dopo i recenti crolli.

Questo ovviamente ha portato gli investitori a rivolgersi maggiormente verso il settore delle monete digitali, della blockchain e delle piattaforme decentralizzate.

Inutile dire che l’ondata rialzista che ha visto protagonista BTC ha reso diversi analisti speranzosi e ottimisti nel vedere la crypto toccare i 30.000 dollari in settimana, anche se con qualche accorgimento.

È il caso, ad esempio di Michael van de Poppe, che in un tweet ha affermato che

BTC è arrivato a 28.300 dollari, ma sembra un po’ esausto. Non ha superato i 27.700 dollari, che ora è cruciale se vogliamo vedere 30.000 dollari questa settimana”.

Infatti, nel momento in cui stiamo scrivendo, Bitcoin viene scambiato a 27.999 dollari, in ribasso rispetto a stamattina.

Ora l’importante è che non ci sia un crollo sotto la soglia dei 27.700 dollari, come ben spiegato da van de Poppe, questo potrebbe portare BTC a 30.000 dollari.

Nel caso, invece, di PlanB sembra proprio che, stando ai grafici riportati nei tweet, Bitcoin abbia iniziato un bull market, come anche prospettato con un altro tweet il 12 gennaio.

Nella sua previsione PlanB ipotizza un “dimezzamento nel 2024 sarà > 32.000 dollari” e un “mercato rialzista 2025 > 100.000 dollari”.

Aumento dei costi di mining, BTC a rischio ribasso

Eppure ci sono altri fattori che entrano in gioco e questi fanno in modo da suggerire una certa cautela nonostante questi importanti segnali rialzisti di BTC.

In primo luogo, come ben spiegato da beingcrypto.com, i costi del mining di Bitcoin sono in aumento, tanto che nell’ultimo mese ha avuto picchi di 33.000 dollari per singolo blocco.

Questo a dispetto del prezzo di Bitcoin che ha avuto un picco massimo di 28.500 dollari. Come riportato dal sito

la disparità significa che i miner hanno accumulato perdite nell’ultimo mese, nonostante il recente aumento dei prezzi”.

Ciò significa che l’attuale rally di BTC potrebbe portare i vari miner a vendere token per compensare le perdite dell’ultimo mese.

Davanti a questa possibilità gli analisti suggeriscono che potrebbe esserci un calo del prezzo di Bitcoin fino a toccare la resistenza dei 24.500 dollari.

A questo punto quindi la criptovaluta più famosa al mondo dovrebbe cercare di superare la resistenza dei 29.500 dollari e puntare verso la fascia dei 32.000 dollari.

Autore

Sono scrittore e articolista. Appassionato di criptovalute fin dal 2015, mi piace informarmi su tutto ciò che riguarda questo incredibile mondo.

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