Brian Armstrong ribadisce: lo staking non è una security
In breve
- Per Brian Armstrong staking di Coinbase non è una security
- Coinbase difenderà lo staking in tribunale se necessario
- La SEC vuole vietare lo staking, ma non tutti sono d’accordo
Brian Armstrong torna alla carica sullo staking
Da quando la Securities and Exchange Commission (SEC) si è scagliata con particolare aggressività contro lo staking, in quanto costituirebbe una security, l’argomento è diventato il centro di molte discussioni in ambito crypto.
A far tornare alla ribalta la discussione è stato Brian Armstrong, CEO di Coinbase, che in un’intervista rilasciata ieri ha ribadito che
“il nostro prodotto di staking non è un titolo”.
Armstrong ha messo subito in chiaro che gli utenti
“non trasformano mai le loro risorse in Coinbase. In realtà stiamo solo fornendo un servizio che passa attraverso quelle monete per aiutare a partecipare allo staking, che è un protocollo decentralizzato”.
Coinbase pronto a difendere lo staking in tribunale
La questione sullo staking di Coinbase è uscita allo scoperto quando la SEC ha rivolto la sua attenzione all’exchange, dopo aver raggiunto un accordo con Kraken al fine di interrompere il suo programma di staking.
Ma qui ha trovato l’ostruzione del suo CEO e del capo-ufficio legale Paul Grewal.
Il CLO ha spiegato che in un post divulgato sul blog di Coinbase che
“lo staking non è una security ai sensi del Securities Act degli Stati Uniti, né del test di Howey”.
E aveva inoltre affondato il colpo nei confronti della SEC affermando che
“cercare di sovrapporre la legge sui titoli a un processo come lo staking non aiuta affatto i consumatori”.
Ma anzi questo fa in modo che ci sia un’aggressività dannosa che impedirà “ai consumatori statunitensi di accedere ai servizi crittografici di base” spingendoli quindi verso piattaforme non regolamentate.
A quel punto Brian Armostrong in un tweet aveva affermato, senza tanti giri di parole, che
“i servizi di staking di Coinbase non sono titoli. Lo difenderemo felicemente in tribunale, se necessario”.
Coinbase’s staking services are not securities. We will happily defend this in court if needed.https://t.co/GtTOz77YV3
— Brian Armstrong (@brian_armstrong) February 12, 2023
La SEC intende vietare lo staking negli USA
Il mese scorso lo stesso CEO di Coinbase aveva, con una serie di tweet, lanciato l’allarme proprio in merito al fatto che la SEC “avrebbe intenzione di eliminare lo staking” negli Stati Uniti.
Armstrong aveva spiegato che sarebbe stato un gravissimo errore eliminare questo prodotto, in quanto si tratta di “un’innovazione davvero importante nelle criptovalute”.
In quel frangente era seguito a ruota l’interruzione del servizio di staking da parte dell’exchange Kraken, che aveva pagato ben 30 milioni di dollari di multa alla SEC.
La decisione dell’ente di regolamentazione aveva scatenato polemiche anche all’interno dello stesso, con la commissaria Hester Peirce, che aveva affermato come avessero deciso di “parlare tramite un’azione esecutiva”, anziché riflettere sullo staking.