Halving Bitcoin, cos’è e come influisce sul prezzo
Per Halving Bitcoin si intende quel momento nel processo del mining di BTC in cui le ricompense dei miner vengono dimezzate. Questo meccanismo è destinato ad influire sul processo di produzione della moneta, ma anche sul prezzo.
Vedremo nel dettaglio cosa si intende con halving, quali sono le sue conseguenze, cosa è accaduto in passato, cosa potrebbe accadere in futuro, e come sfruttare questo momento.
Che cos’è l’halving di bitcoin
Prima di spiegare cos’è l’halving di Bitcoin, bisogna avere chiaro come funziona il processo di mining, ossia, ciò che permette ai miner di “estrarre” i Bitcoin.
Il mining di Bitcoin prevede che ci siano dei “miner” i cui computer sono tutti connessi in un network, gestendo la blockchain. I miner creano Bitcoin risolvendo complessi calcoli, così come previsto dall’algoritmo di consenso Proof of Work (PoW). Quando arrivano alla soluzione, creano un blocco, e incassano una ricompensa in BTC.
Ogni 210.000 blocchi, questa ricompensa viene dimezzata. Ciò rende Bitcoin una moneta deflattiva. Dimezzando la ricompensa dei miners, infatti, creare Bitcoin diventa sempre meno conveniente e sempre più difficile.
Il significato di halving fa riferimento proprio al dimezzamento di questa ricompensa che rallenta anche la produzione di moneta circolante.
Gli halving avvengono ogni 4 anni circa, fino a che tutti i Bitcoin non saranno prodotti. Indicativamente, nel 2140 dovrebbero essere minato l’ultimo dei 21 milioni di BTC. Attualmente infatti sono già in circolazione 19 milioni di BTC.
Quando Satoshi Nakamoto inaugurò la blockchain di Bitcoin, la ricompensa originale per i miner era di 50 BTC. Nella breve storia di Bitcoin, sono già avvenuti tre halving.
Il prossimo halving è atteso per il 2024, e porterà la ricompensa dei miners a dimezzarsi ancora, raggiungendo i 3,125 BTC.
Gli halving di Bitcoin | |
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28 novembre 2012 | Ricompensa dimezzata a 25 BTC |
9 Luglio 2016 | Ricompensa dimezzata a 12,50 BTC |
11 maggio 2020 | Ricompensa dimezzata a 6,25 BTC |
BTC halving: a cosa serve
Ma perché l’halving? Perché Bitcoin è stato concepito come una moneta deflattiva, che riducesse la sua quantità in circolazione, facendo aumentare la domanda allo stesso tempo
Per questo Satoshi Nakamoto, l’anonimo inventore di Bitcoin, ha previsto un meccanismo di dimezzamento delle ricompense, fino ad arrivare a zero in concomitanza con la fine dell’estrazione delle monete.
Il concetto è che più Bitcoin si diffonde, più diventa difficile produrli, meno ne circolano, più il prezzo cresce. Ciò va in aperto contrasto con le monete fiat, che invece vivono l’inflazione: aumenta la massa monetaria in circolazione e perdono potere di acquisto.
Per capire il perché di questa scelta, bisogna tenere in considerazione che Bitcoin fu creato nel 2008, l’anno della crisi dei mutui subprime, in cui la fiducia nel sistema bancario era ridotta ai minimi termini.
Questo spiega la necessità avvertita dal creatore (o dai creatori) di BTC, di avere una moneta che fosse senza intermediari e a prova di crisi economica.
Resta il fatto che anche Bitcoin soffre nei momenti di crisi e non è dato sapere se Satoshi Nakamoto lo avesse previsto.
Come cambia il network di Bitcoin con l’halving
Ogni volta che accade un halving ci sono delle conseguenze sul network della blockchain di Bitcoin.
In breve, con l’halving:
- si dimezza la ricompensa per i miners,
- si riduce la circolazione della moneta,
- a fronte di un aumento della domanda e di una offerta ridotta, solitamente si verifica un aumento del prezzo.
Vediamo di entrare nel dettaglio
Cosa cambia per i miner
I primi a risentire dell’halving di BTC sono i minersche vedono la loro ricompensa dimezzarsi. Questo vuol dire che devono raddoppiare gli sforzi e le risorse per continuare a mantenere gli stessi guadagni. Ciò spiega perché la produzione rallenta.
I guadagni restano invece significativi se, a fronte di un’offerta ridotta, aumenta la domanda, e di conseguenza, il prezzo.
Ad ogni modo, dopo un halving per molti miner l’attività di mining non diventa più conveniente, anche a fronte di un algoritmo che rende la produzione più complessa e sempre più energivora.
Non a caso, nei primi anni era possibile minare BTC anche a casa, poi sono diventati necessari apparecchiature sempre più dispendiose, che richiedono alta potenza di calcolo e impianti di raffreddamento adeguati. Questo ha fatto uscire di scena i piccoli miner, in favore di grosse aziende.
Per continuare a rendere il mining comunque profittevole, il network di Bitcoin è concepito per aggiustare la difficoltà (difficulty) e cioè fare in modo che il tempo richiesto per minare i blocchi resti sempre, indicativamente, lo stesso, e pari a circa 10 minuti. Questo è anche ciò che permette di fare in modo che gli halving avvengano sempre ogni 4 anni.
Il punto è che il network ha bisogno comunque di mantenere una larga quantità di miner per restare decentralizzato. Se il mining di Bitcoin diventasse conveniente solo per le grandissime aziende, a scapito dei “piccoli” si rischierebbe un’eccessiva concentrazione in poche mani. Questo renderebbe la rete meno sicura.
Cosa cambia per i possessori di BTC
L’halving di Bitcoin non produce cambiamenti significativi per i possessori di BTC. Non si tratta infatti di un fork, e non sono richiesti aggiornamenti nei wallet o cose simili.
La conseguenza vera è sul prezzo. Nella storia di Bitcoin, gli halving hanno sempre portato ad una bull run, cioè ad un aumento vertiginoso del prezzo, seguito poi da un “crollo”.
Per questo solitamente i periodi che precedono gli halving di BTC vedono intensificarsi i volumi di acquisto, in attesa che parta la corsa al rialzo. È bene dire comunque che ogni halving ha una storia a sé. Raccontiamola.
Halving Bitcoin, cosa è accaduto in passato
Come detto, nella storia di Bitcoin ci sono stati già tre halving.
Sebbene negli anni Bitcoin sia evoluto, i precedenti halving hanno delle caratteristiche comuni.
Possiamo riassumerle così.
Bitcoin halving 2012 | |
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Data | 28 novembre 2012 |
Blocco | 210.000 |
Ricompensa | da 50 BTC a 25 BTC |
Prezzo il giorno dell’halving | 12 dollari |
Record post halving | 1.100 dollari (dicembre 2013) |
Il primo Bitcoin halving è avvenuto il 28 novembre 2012. Fino a quel momento, la ricompensa per i miners era di 50 BTC, che, ai valori di oggi, appaiono un vero e proprio tesoro. L’halving portò la ricompensa dei miner a 25 BTC.
All’epoca, il valore di BTC era appena di 12 dollari. Successivamente è scattata la prima bull run che ha portato il prezzo di BTC a salire fino a superare i 1.000 dollari nel novembre dell’anno dopo.
Poco dopo il prezzo è sceso, fino a 152 dollari del 14 gennaio 2015. Poi è ricominciata una lenta salita fino al successivo halving.
Bitcoin halving 2016 | |
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Data | 9 luglio 2016 |
Blocco | 420.000 |
Ricompensa | da 25 BTC a 12,50 BTC |
Prezzo il giorno dell’halving | 663 dollari |
Record post halving | 20.000 (dicembre 2017) |
Il secondo halving di Bitcoin avvenne il 9 luglio 2016. All’epoca Bitcoin era certamente più conosciuto rispetto all’halving precedente, sebbene ancora lontano dall’adozione di massa.
Nei mesi precedenti al dimezzamento della ricompensa, la community aveva già assistito ad una lieve crescita del prezzo, che poi però tornò ai valori di maggio subito dopo l’halving.
Evidentemente si trattava di una correzione perché poi il resto è stato storia. Il 17 dicembre 2017 Bitcoin ha toccato il record dei 20.000 dollari. Poi è iniziato il secondo crypto winter.
Bitcoin halving 2020
- Data: 11 maggio 2020
- Blocco: 630.000
- Ricompensa da 12,50 BTC a 6,25 BTC
- Prezzo il giorno dell’halving: 11.950 dollari
- Record post halving: 69.000 dollari (novembre 2021)
L’ultimo BTC halving è avvenuto l’11 maggio 2020. Prima di parlare di cosa è successo dopo, bisogna precisare che è stato un halving diverso per almeno due ordini di motivi:
- Bitcoin è diventato uno strumento finanziario a tutti gli effetti e non più una moneta digitale riservata a una community di investitori retail;
- Il 2020 è stato anche l’anno del Coronavirus.
Il dimezzamento della ricompensa dei miner si è collocato in un momento di forte crisi economica. Solo pochi mesi prima, il panico sui mercati aveva portato BTC a scendere sotto i 4.000 dollari (a giugno 2019 aveva toccato di nuovo i 13.000 dollari dopo il tracollo dal record di dicembre 2017).
Ad ogni modo, sarà stato il contesto economico difficile, sarà stato l’aver visto in Bitcoin una risposta alla crisi economica scatenata dalla pandemia, saranno stati anche fatti e notizie successive come la scelta di PayPal di offrire la compravendita di criptovalute, o il maxi investimento di 2 miliardi di dollari in Bitcoin eseguito da Tesla, quel che è certo è che il 2021 è stato un anno da record.
Il 18 dicembre 2020, 3 anni dopo il record del 2017, Bitcoin ha toccato di nuovo i 20.000 dollari. Ad aprile 2021, BTC ha raggiunto i 63.000 dollari. Dopo un dimezzamento di valore nel mese di luglio, quando ha toccato di nuovo i 30.000 dollari, BTC ha ripreso a crescere raggiungendo i 69.000 dollari a novembre.
Poi è arrivato il 2022 e anche qui c’è un fatto da ricordare che non era mai avvenuto nei precedenti cicli di Bitcoin: non era mai accaduto che Bitcoin scendesse sotto il precedente record. Nei mesi di giugno, luglio e agosto 2022 il prezzo di Bitcoin è sceso sotto i 20.000 dollari. BTC (almeno fino al momento della scrittura di questo articolo) ha lottato strenuamente per difendere questa soglia oscillando a lungo sopra e sotto questo valore psicologico.
Il prossimo halving di Bitcoin
Il countdown per il prossimo halving di Bitcoin è già cominciato. La data prevista è ad aprile 2024.
Halving Bitcoin 2024
Cosa accadrà? Le previsioni sull’halving di Bitcoin sono piuttosto ottimistiche questa volta. Bitcoin, contrariamente a quanto accaduto in passato, è già andato oltre il record storico di prezzo. Nel 2021, un anno e mezzo dopo il terzo halving, BTC ha toccato i 69.000 dollari. Affinché la storia si ripetesse, ci si aspettava un nuovo record mesi dopo il quarto halving. Invece BTC ha battuto tutti sul tempo e a marzo 2024 ha già fatto segnare un record storico di 73.800 dollari.
Fare le previsioni su Bitcoin è sempre un azzardo, ma alcuni fatti sono inconfutabili. A differenza dei precedenti halving, stavolta c’è un evento catalizzatore in più: gli ETF su Bitcoin spot, approvati negli Stati Uniti, che stanno drenando tanti BTC, circa 10 volte tanto la produzione giornaliera dei miner.
Questo strumento di investimento che ha intercettato la richiesta degli investitori istituzionali, unito alla riduzione dell’offerta provocata dal dimezzamento delle ricompense che avverrà ad aprile 2024, potrebbe causare quella che CryptoQuant ha definito “crisi di liquidità”, e altri “shock della domanda”. Con potenziali benefici sul prezzo.
Insomma, dopo il record pre-halving a 73.000 dollari, l’aspettativa di un ulteriore impennata è quanto mai realistica, anche se il mercato delle criptovalute ci ha abituato all’imprevedibilità per cui ogni ragionamento, anche il più attendibile, va valutato con tutta la dovuta cautela.
- Data: primo semestre 2024
- Blocco: 840.000
- Ricompensa: da 6.25 BTC a 3,125 BTC
Il futuro
Gli halving di BTC continueranno a ripetersi ciclicamente ogni 4 anni circa, sicuramente ogni 210.000 blocchi, fino a che non ci saranno più Bitcoin da estrarre.
Come detto, ciò avverrà approssimativamente nel 2140, quando saranno stati prodotti tutti i 21.000.000 di BTC previsti.
I miner a quel punto continueranno a ricevere ricompense solo per la convalida delle transazioni. È probabile che il valore delle transazioni possa essere molto alto proprio per convincere i miner a restare nel network e a non abbandonare la gestione della blockchain.
Così come anche il numero elevato di transazioni dovuto ad una crescente adozione di BTC e un prezzo alto potrebbero trattenere i miner sulla blockchain.
Cosa fare per sfruttare l’halving di Bitcoin
Cosa fare in attesa del prossimo halving di Bitcoin del 2024? Intanto, chi vuole comprare Bitcoin, dovrebbe conoscere i cicli per non farsi trovare impreparato ed essere quindi pronto ad affrontare i momenti precedenti e successivi a questa fase.
Chi crede nel ripetersi della storia, e nelle fasi cicliche di Bitcoin, utilizza i mesi precedenti all’halving per “accumulare” e fare holding, o meglio hodl, termine che indica il tenere i Bitcoin senza spenderli o venderli, in attesa che il prezzo possa crescere.
Anche i momenti complicati per i mercati, come quelli sperimentati nel 2022, che hanno visto crolli a volte bruschi, possono essere opportunità di acquisto a prezzi ridotti, e quindi, di accumulo, in vista di una potenziale corsa al rialzo che potrebbe partire dopo il dimezzamento del 2024.
Tuttavia, è bene tenere a mente le parole di uno che il mercato crypto lo conosce bene. Changpeng Zhao, ex CEO di Binance, ovvero il più grande exchange crypto al mondo, prima del terzo halving di BTC, in un’intervista a Reuters disse:
“Historic events don’t necessarily predict future events” (Gli eventi storici non necessariamente prevedono eventi futuri).
Conclusioni
L’halving di Bitcoin non è un evento che interessa solo nerd e tecnici del settore.
L’halving è molto di più, perché come descritto, le sue conseguenze vanno oltre l’effetto che ha sui miner.
Ecco perché è importante essere consapevoli di questo evento che si ripete ogni quattro anni e delle conseguenze che ha sul prezzo e sulla circolazione di BTC.
Ricorda che questa è una guida e non un consiglio di investimento.Fai sempre accurate ricerche e valutazioni prima di investire in Bitcoin e ricorda che sei in presenza di un mercato altamente volatile.
FAQ
Quando è il prossimo halving di bitcoin?
Il prossimo halving di Bitcoin avverrà nel 2024.
Quando avviene l’halving?
L’halving di Bitcoin avviene ogni 4 anni circa, e comunque ogni 210.000 blocchi minati.
Cosa succede con l’halving di Bitcoin?
L’halving porta al dimezzamento dei premi per i miner di Bitcoin. Questo rende meno profittevole il processo di produzione che quindi rallenta. Con meno moneta a parità di richiesta si alza il prezzo.. Ciò rende BTC una moneta deflattiva.
Quanti halving ci saranno?
Sono previsti 132 halving fino al 2140, quando sarà minato l’ultimo Bitcoin.