Michale Saylor: Ripple ed Ethereum sono security

In breve

  • Il CEO di Microstrategy attacca Ripple e le altcoin
  • Per Michael Saylor XRP e ETH commettono frodi sui titoli
  • Per Saylor l’ex-CEO di FTX si è macchiato di avidità e arroganza

Michael Saylor attacca Ripple

Uno tra i più importanti eventi collegati al mondo delle criptovalute è senza dubbio la battaglia legale tra Ripple e la Securities and Exchange Commission (SEC).

Ovviamente questa battaglia ha fatto parlare molto in questo ultimo periodo, soprattutto ora che sembra stia per giungere a una conclusione.

A intervenire in merito a Ripple è stato anche il CEO di Microstrategy, Michael Saylor, che in una sua apparizione nel podcast dell’imprenditore Patrick Bet-David (PBD), ha affermato che Ripple sia un titolo non registrato.

In merito a questa affermazione Saylor ha continuato dicendo che Ripple è innanzitutto un’azienda, quindi la stessa Ripple Labs “possiede un sacco” di XRP, che vengono venduti al pubblico, ma “non hanno mai reso pubblica l’azienda”.

Per Saylor la SEC dovrebbe chiudere tutto

Saylor non ha solo attaccato Ripple, ma si è scagliato anche contro la seconda crypto più importante per capitalizzazione, ovvero Ethereum.

Stando al CEO di Microstrategy anche ETH sarebbe un titolo non registrato, in quanto “controllato da poche persone” paragonandola anche a FTT e Solana.

Non è la prima volta che Saylor si pronuncia contro le altcoin, infatti nel 2020 aveva affermato che tutte queste criptovalute sono titoli non registrati.

A differenza di quanto ne pensa Gary Gensler, capo della SEC, che ritiene solamente alcune altcoin titoli non registrati, Saylor è convinto che lo siano tutte.

Durante il suo intervento nel podcast Michael Saylor non ha risparmiato il suo pensiero caustico contro le altcoin, affermando:

“Penso che la cosa migliore per il mondo sarebbe se la SEC chiudesse praticamente tutto”.

In più ha aggiunto che queste altcoin oltre a essere titoli non registrati

“stanno commettendo frodi sui titoli, soprattutto Ethereum”.

La ragione che Saylor mette in evidenza rispetto a questa sua dichiarazione che Ethereum ha 20 miliardi di dollari in token fermi in un contratto di deposito.

Al momento non è chiaro quando si potranno effettuare i prelievi, soprattutto perché la sequenza temporale è stata rinviata diverse volte.

Avidità, arroganza e stupidità: i problemi di FTX

Durante l’intervista Saylor ha parlato anche circa le sue opinioni sul caso FTX affermando che Sam Bankman-Fried

“e la maggior parte delle persone nel mondo delle criptovalute si sono macchiate del peccato di ‘shitconeria’”.

Secondo Saylor gli atteggiamenti di SBF sono da attribuirsi a problemi legati ad avidità, arroganza e stupidità.

Questo perché Bankman-Fried ha generato miliardi di token dal nulla ed è riuscito a ottenere così tanti miliardi di dollari in prestiti mettendo a garanzia i fondi degli utenti di FTX.

A fronte di queste dichiarazioni di Saylor occorre dire comunque che il 13 dicembre ci sarà l’udienza che andrà a indagare sulla bancarotta dell’exchange.

Autore

Sono scrittore e articolista. Appassionato di criptovalute fin dal 2015, mi piace informarmi su tutto ciò che riguarda questo incredibile mondo.

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