Esposizione BlockFi a FTX: trapelano dati non censurati

In breve

  • L’esposizione di BlockFi a FTX sarebbe di 1,2 miliardi di dollari
  • I dati non censurati rivelano anche i fondi detenuti dagli utenti
  • A seguito della bancarotta BlockFi citò in giudizio SBF

Divulgati dati non censurati di BlockFi

Sono davvero diversi gli exchange e le aziende di criptovalute che sono state trascinate verso la bancarotta a seguito del collasso di FTX, tra queste anche BlockFi, che ha dichiarato il fallimento una ventina di giorni dopo il tracollo dell’exchange di SBF.

L’esposizione di BlockFi, però, sembra essere di molto maggiore a quella che si pensava finora.

Infatti secondo una serie di dati non censurati trapelati e divulgati dalla CNBC, ci sarebbero oltre 1,2 miliardi di dollari collegati alle aziende di Sam Bankman-Fried.

BlockFi era legata a FTX in duplice maniera: da un lato FTX le aveva teso una mano quando ancora si stava riprendendo dal collasso di Three Arrows Capital; dall’altro lato invece BlockFi aveva prestato denaro ad Alameda Research e possedeva degli asset sulla piattorma di FTX.

A quanto ammonta l’esposizione di BlockFi

Secondo il rapporto che è stato divulgato ci sarebbero ben 415,9 milioni di dollari di asset BlockFi che si trovano bloccati all’interno dei conti di FTX.

Inoltre ammonterebbero a 813 milioni di dollari i prestiti concessi da BlockFi ad Alameda Research.

A questo punto dunque si giunge a quei 1,2 miliardi di dollari divulgati dalla CNBC.

Come ben spiegato dalla stessa CNBC tutti insieme

questi importi superano sostanzialmente l’importo che FTX avrebbe potuto prestare a BlockFi”.

Per quanto riguarda gli utenti che detenevano conti all’interno di BlockFi questi erano un totale di quasi 663.000 e questo al momento della bancarotta.

Stando al rapporto della M3 Partners, poi trapelato, il 73% dei conti presenti in BlockFi detenevano un massimo di 1000 dollari, mentre il 20% deteneva tra i 1000 e il 10000 dollari. Percentuali più basse possedevano tra i 50000 e i 250000 dollari.

Ma il rapporto divulgato non si è fermato ai numeri, infatti come riportato anche da CryptoPotato, sono stati resi noti anche

dati su volumi di trading cumulativi, saldi e attività, fortunatamente senza rivelare l’identità dei singoli utenti”.

BlockFi e FTX: i precedenti

All’indomani della bancarotta BlockFi aveva intentato causa a Sam Bankman-Fried citando la sua holding Emergent Fidelity Technologies.

La ragione per la quale BlockFi aveva citato la holding di SBF riguardava un accordo stipulato il 9 novembre, pochi giorni prima dell’effettivo collasso dell’exchange.

Questo accordo prevedeva l’impegno di azioni Robinhood da parte di un mutuatario anonimo, che si è scoperto poi essere Alameda Research.

SBF poi avrebbe cercato, dopo il tracollo, di vendere 472 milioni di dollari in azioni Robinhood dopo la sigla dell’accordo con BlockFi, come venne riportato allora dal Financial Times.

Autore

Sono scrittore e articolista. Appassionato di criptovalute fin dal 2015, mi piace informarmi su tutto ciò che riguarda questo incredibile mondo.

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