Ascesa e crollo di FTX: storia di una bancarotta

In breve

  • Il crollo di FTX trascina con sé i suoi partner
  • Il buco è da 30 miliardi per 1 milione di creditori
  • Il mercato delle criptovalute crolla al nuovo minimo dell’anno
  • La cattiva gestione dei fondi dei clienti porta a nuove richieste di trasparenza per gli exchange

Il conflitto tra Binance e FTX: come tutto è iniziato

Il crollo di FTX è stato innescato dai conflitti tra il leader del mercato Binance e il suo principale sfidante FTX.

Le avvisaglie di ciò sono state riscontrate sempre più frequentemente su Twitter. Il fondatore di FTX Sam Bankman-Fried (SBF) e il co-amministratore delegato Ryan Salame hanno preso in giro il fondatore di Binance Changpeng Zhao (CZ).

I messaggi di scherno sono stati poi cancellati.

Il loro contenuto più recente riguardava la popolarità delle due borse di criptovalute in politica. SBF ha mostrato quanto Binance fosse impopolare tra i politici rispetto a FTX.

In effetti, SBF ha investito molti milioni di dollari USA in donazioni al Partito Democratico e in attività di lobbying.

Ma la vicenda parte da lontano: diversi analisti giurano che Binance e FTX sono in guerra dal 2019.

Ma il fatto è che Binance ha investito in FTX proprio nel 2019, anno della sua fondazione, e detiene almeno 580 milioni di dollari di gettoni FTX (FTT) che ha ricevuto quando ha venduto la sua partecipazione.

Si dice che SBF abbia causato il collasso di Terra e 3AC. CZ lo aveva avvertito di queste decisioni, ma era stato ignorato.

Si dice che alla fine non abbia visto altra via d’uscita che combattere FTX.

Questo almeno è quello che sostiene un insider.

Una faida privata ha causato un nuovo crollo?

Quella che doveva essere una disputa privata, a quanto pare è degenerata.

CZ ha sfruttato le voci di una possibile illiquidità da parte di FTX per annunciare che avrebbe venduto tutto i token FTT ancora in suo possesso.

Inoltre, il CEO di Binance ha rifiutato il cosiddetto commercio OTC, in cui due partner commerciali negoziano un prezzo già pronto per una grande quantità di token.

In questo modo, il libero mercato non viene più invaso da un’ondata di asset digitali. Alameda Research ha fatto offerte specifiche per acquistare gli FTT detenuti da Binance, mentre il token iniziava a calare di prezzo.

C’è un dettaglio: anche Alameda è stata fondata da Sam Bankman-Fried e fa parte del gruppo FTX.

Ad ogni modo, le decisioni di CZ devono essere considerate in modo critico. Ha annunciato pubblicamente che avrebbe venduto i token FTT, sapendo ciò che comportava.

Lo ha fatto a seguito di un’inchiesta di Coindesk, sulle riserve proprio di Alameda Research, controllata di FTX.

Crollo token FTT
Il crollo di valore di FTT

Tuttavia, con questo annuncio ha anche affossato il prezzo del token di FTX. È questo uno sviluppo che CZ deve aver ponderato, e che è andato a scapito di tutti i titolari di FTT.

In un tweet successivo, spiega la sua decisione con l’obiettivo di rendere il settore più trasparente.

Questa spiegazione può essere messa in dubbio. Perché è chiaro che la conseguenza sarebbe stata una: danneggiare il rivale FTX.

Inizia la tempesta su FTX, segue la bancarotta

FTX ha subito diverse perdite contemporaneamente. Ad esempio, c’è stata una massiccia svendita del token FTT, con conseguenti pesanti perdite non realizzate per FTX e le sue società sorelle.

A ciò ha fatto seguito un’enorme tempesta bancaria. La fiducia degli utenti in FTX è crollata a tal punto che hanno ritirato in massa i loro fondi.

Il 7 novembre, SBF ha annunciato: “I fondi sono al sicuro”, ma solo un giorno dopo la società era già insolvente.

Nel frattempo SBF ha cancellato anche questo tweet, perché potrebbe incriminarlo nelle indagini delle autorità penali.

In seguito, grazie a dichiarazioni di insider, si è saputo che FTX aveva sottratto ai suoi clienti ben dieci miliardi di dollari USA.

Questi fondi sarebbero stati utilizzati per finanziare la società di trading Alameda.

Solo il 6 novembre sono stati prelevati cinque miliardi di dollari da FTX.

All’exchange di SBF sono rimasti solo sei miliardi di dollari USA, perché i restanti dieci miliardi erano nelle posizioni di trading di Alameda.

Circa il 62,5% dei fondi dei clienti non era quindi più disponibile come liquidità su FTX.

Sembra assurdo, ma Binance ha tentato di salvare FTX, proponendo l’acquisto. Tuttavia, dopo una rapida due diligence, CZ ha cambiato idea, segno che i bilanci della piattaforma rivale erano messi male.

Dopo il mancato salvataggio, la situazione è precipitata: Alameda ha messo il suo sito offline e FTX ha sospeso i prelievi. Il giorno dopo, venerdì 11 novembre, è arrivata la notizia che l’exchange avviava la procedura di bancarotta seguendo il Chapter 11 del diritto degli Stati Uniti (la stessa strada che sta percorrendo Celsius).

L’insolvenza sta causando disagi anche tra i partner. Anche il servizio di prestito BlockFi ha interrotto i prelievi. Ultimo in ordine di tempo  è Genesis, contagiato dal crac di FTX. Anche questa piattaforma ha sospeso i prelievi.

L’hack di FTX cancella gli ultimi asset

Come se non bastasse, sabato FTX ha annunciato ufficialmente di essere stata vittima di un hack. Ciò ha comportato la perdita di 600 milioni di dollari USA in diverse criptovalute.

Oltre bitcoin, sono state colpite in particolare le piattaforme di smart contract Ethereum, BNB e Solana.

L’azienda avverte gli utenti di non utilizzare nessuno dei suoi servizi proprietari.

Sia sul sito web ufficiale che utilizzando l’app ufficiale, si corre il rischio di diventare vittima di malware. FTX consiglia quindi di eliminare la propria app.

L’aggressore ha utilizzato gli scambi di criptovalute decentralizzati e ha trasferito i fondi a Polygon per coprire le sue tracce.

A quanto pare ha poi voluto versare parte del denaro tramite Kraken e lì è stato identificato.

Al momento non ci sono informazioni pubbliche sulla sua identità. L’ipotesi diffusa è che si tratti di un dipendente di FTX che ha accesso ai portafogli interessati e ha rubato le criptovalute.

1 milione di creditori

Stando ai documenti diffusi dal Tribunale, FTX avrebbe 1 milione di creditori tra istituzionali e investitori retail, per un ammanco da 30 miliardi di dollari.

Solo in Italia ci sarebbero 100.000 investitori coinvolti.

Intanto Sam Bankman Fried via Twitter ha provato a ricostruire l’accaduto. Tutto sarebbe stato dovuto a un eccessivo uso della leva, di cui non si sarebbe reso conto, mentre il mercato era in calo.

Il mercato delle criptovalute crolla di nuovo

Il bear market dura da quasi un anno. L’anno 2022 ha già visto diversi disastri.

Tra questi, il crollo di Terra e il crollo di Celsius, che presenta chiari parallelismi con l’attuale caso di FTX.

Calo prezzo Bitcoin
Il crollo del prezzo di Bitcoin dopo il crac di FTX

Con il caso FTX il mercato delle criptovalute è crollato di nuovo. Bitcoin è sceso temporaneamente a 15.500 dollari USA, raggiungendo i prezzi visti l’ultima volta due anni fa.

Il token FTT è praticamente crollato ed è ipotizzabile un suo azzeramento di valore, anche perché non è ancora chiaro quale sia il futuro della borsa cripto in difficoltà.

Nel frattempo, la cattiva condotta di FTX nel gestire i fondi dei clienti sta spingendo a chiedere una nuova trasparenza.

Binance promette una proof of reserve, ovvero una prova delle riserve detenute.

Presso la borsa di criptovalute Kraken, controlli regolari di questo tipo sono già la norma. Soluzioni simili si trovano anche in altri settori dell’industria.

Chainlink fornisce Proof of Reserve, un sistema utilizzato anche da Paxos, ad esempio.

Tra i più rigorosi di tutti c’è Coinbase. La quotazione in borsa obbliga questa piattaforma alla più totale trasparenza.

Crypto.com ne esce vincitore

Un altro exchange finito nell’occhio del ciclone è stato Crypto.com. Pubblicando le sue riserve, è emerso che la popolare app di trading detiene più Shiba Inu che Ethereum. Questo ha allarmato gli utenti che hanno iniziato a prelevare da Crypto.com.

Ma la piattaforma ha retto. Non solo, il CEO Kris ha fatto un AMA nel quale ha spiegato agli utenti, punto per punto, le ragioni di Crypto.com.

È emerso che i fondi detenuti, sono proprio quelli dei suoi utenti, i quali evidentemente amano comprare Shiba Inu in grosse quantità.

Del resto, a differenza di FTX, Crypto.com si presta proprio per un uso retail.

Nonostante la lentezza dei prelievi, la piattaforma non si è mai bloccata. Seppure sotto pressione, Crypto.com ha retto e questo ha frenato anche il dilagare delle perdite del settore crypto.

Ma non è escluso che altre conseguenze non possano palesarsi in futuro

Autore
Content Manager

Giornalista ed appassionata di criptovalute, sono nel settore dal 2018. Credo nelle potenzialità della tecnologia blockchain e delle crypto ma mi tengo a distanza dalle meme coin. Mi definisco un essere estremamente razionale.

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