Crollo FTX, il nuovo CEO rivela: zero controlli e case alle Bahamas

In breve

  • In una petizione John Ray III ha rivelato gli illeciti di FTX
  • In FTX mancanza di registri contabili e controlli di sicurezza
  • SBF non parla per FTX: John Ray scarica l’ex-CEO

John Ray III rivela gli illeciti di FTX

Stanno venendo allo scoperto gli illeciti di FTX che hanno di conseguenza portato al tracollo del secondo più grande exchange al mondo.

A portare allo scoperto queste notizie è niente meno che John Ray III, neo-CEO dell’azienda dall’11 novembre, dopo che SBF ha dato le sue dimissioni.

John Ray ha depositato in un tribunale del Delaware una serie di documenti dove ha riportato passo per passo le pratiche di cattiva gestione di FTX da parte di Sam Bankman-Fried.

Ray ha spiegato che nell’arco dell’intera sua carriera, dove ha avuto modo di supervisionare scandali finanziari di grande entità come quello di Enron e non solo, è la prima volta che ha a che fare con uno scandalo fallimentare di queste proporzioni.

Mai nella mia carriera ho visto un fallimenti così completo dei controlli aziendali” ha scritto Ray, “e una così completa assenza di informazioni finanziarie affidabili”.

Acquisti di case alle Bahamas e l’assenza di controlli di sicurezza

All’interno della documentazione presentata in tribunale Ray ha cercato in tutti i modi di mappare il disastro delle svariate aziende che FTX aveva al suo interno e verso le quali non c’era alcuna norma di sicurezza aziendale.

Ci sono alcuni punti che hanno particolare importanza in quello che è stato rilevato dal nuovo CEO di FTX.

Innanzitutto l’uso improprio dei fondi aziendali.

Il punto 63 della dichiarazione dice chiaramente che risulta che alle Bahamas ci fossero

fondi aziendali del gruppo FTX usati per l’acquisto di case e altri oggetti personali per dipendenti e consulenti”.

Un altro punto è quello numero 65 dove viene allo scoperto il fatto che FTX

non teneva libri e registri appropriati, o controlli di sicurezza, rispetto alle sue risorse digitali”.

Tra le varie pratiche illecite che sono state rese note ci sono anche

l’uso di un account di posta elettronica di gruppo non protetto per accedere alle chiavi private”.

Un altro elemento è il fatto che al momento attuale FTX

non può fornire un elenco di coloro che hanno lavorato per l’azienda fino all’11 novembre”.

SBF non parla a nome dell’azienda

John Ray III ha anche espresso la sua posizione in merito ai tweet criptici che Sam Bankman-Fried ha scritto negli ultimi due giorni e che ancora non hanno una connotazione specifica.

Con un tweet dal profilo della FTX John Ray ha detto senza mezzi termini che

attualmente Sam Bankman-Fried non svolge alcun ruolo all’interno di FTX, FTX US o Alameda Research, e non parla a nome di queste aziende”.

Sembra proprio che con questo tweet e con la petizione depositata nel tribunale del Delaware, John Ray, abbia messo una pietra sopra all’ex-CEO di FTX e alle dichiarazioni che potrebbe fare in futuro.

Autore

Sono scrittore e articolista. Appassionato di criptovalute fin dal 2015, mi piace informarmi su tutto ciò che riguarda questo incredibile mondo.

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