Visa e Mastercard rimandano lancio prodotti crypto
In breve
- Visa e Mastercard posticipano il lancio di prodotti crypto
- Ci sono già progetti nel mondo delle crypto per le due società
- Lo stop è dovuto anche alla normativa poco chiara
Marcia indietro sulle crypto per Visa e Mastercard
Visa e Mastercard hanno deciso di posticipare il lancio di prodotti basati sulle crypto e questo a causa delle condizioni in cui versa il mercato delle criptovalute.
Ad annunciare questa decisione è stato un portavoce di Visa che ha sottolineato come i
“recenti fallimenti nel mondo delle criptovalute ci ricordano che abbiamo ancora molta strada da fare prima che le crypto diventino parte dei pagamenti tradizionali”.
Il fatto che il mondo delle crypto abbia ricevuto dei duri colpi dai grandi fallimenti, come quello di FTX e in ultimo di BlockFi, ha automaticamente portato gli investitori a tirare un freno a mano o comunque a rallentare i loro progetti in questo mondo.
I progetti sui pagamenti in crypto
Ovviamente la decisione presa dai due giganti dei pagamenti non costituisce un assoluto che va contro le risorse digitali, anzi sembra proprio che le cose stiano in modo diverso.
Infatti sia Visa che Mastercard avevano programmato dei progetti molto interessanti proprio in merito alle criptovalute.
Basti pensare che, appena una settimana fa, Mastercard aveva annunciato una partnership con Web3 Immersve proprio al fine di consentire agli utenti i pagamenti in crypto.
Inoltre la stessa Mastercard ha affermato che gli sforzi dell’azienda
“continuano a concentrarsi sulla tecnologia blockchain sottostante e su come può essere applicata per aiutare ad affrontare gli attuali punti deboli e costruire sistemi più efficienti”.
Non solo, Mastercard nel corso del mese di aprile 2022 aveva avviato una collaborazione con Nexo per il lancio della prima carta di pagamento al mondo con supporto crypto.
Mentre per quanto riguarda Visa, nel mese di novembre, aveva interrotto degli accordi con FTX ad appena un mese dall’annuncio di accordi presi con l’exchange guidato da Sam Bankman-Fried.
La normativa è ancora poco chiara
Le ragioni di questi dietrofront sono comunque anche da ricollegarsi alle pressioni che gli enti di regolamentazione stanno applicando sempre di più negli Stati Uniti.
Su questo punto a prendere parola è stato Thomas Hayes, presidente della società di investimenti Great Hill Capital, che ha spiegato come i progetti in ambito crypto
“non possono e non devono andare avanti fino a quando non ci sarà un quadro normativo chiaro”.
Ed effettivamente in merito alla normativa non c’è ancora un quadro del tutto chiaro e preciso, con la SEC in prima posizione, che cerca di avere un controllo totale sulle criptovalute e sui servizi connessi.
Basti pensare anche agli ultimi sviluppi in merito allo staking di Kraken e alla sospensione dell’emissione di BUSD da parte di Paxos.