Il 2022 delle crypto: vincitori e perdenti

In breve

  • L’anno che sta per concludersi resterà uno dei più difficili del settore;
  • Progetti importanti sono collassati;
  • In mezzo ad un bear market terribile, altri hanno saputo resistere.

2022, l’anno del bear market

Sul 2022 c’erano tante aspettative. Dopo un 2021 letteralmente “con i botti”, il 2022 era chiamato a replicare il successo del suo predecessore.

Così non è stato e il mondo crypto ha vissuto un vero e proprio incubo. L’inverno crypto, che secondo le previsioni doveva essere “tiepido”, è stato invece gelido.

Non solo la maggior parte delle criptovalute, Bitcoin compreso, hanno perso dal 70 al 100% del proprio valore, ma altre sono implose, trascinando con sé tutto il mercato.

Ci ricorderemo il 2022 come l’anno del crac di Terra (LUNA), e della bancarotta del secondo più importante exchange al mondo, FTX.

Ma questo è stato anche l’anno dell’importante Merge di Ethereum dal consenso Proof of Work a Proof of Stake.

Vediamo chi sono i vincitori e i perdenti di questo 2022 così travagliato

Vincitori
  • Binance
  • Crypto.com
  • Ethereum
  • GMX
  • TON
Perdenti
  • Terra (LUNA)
  • Celsius
  • Sam Bankman-Fried
  • Solana
  • Ripple

Vincitori

Binance

In un mercato orso devastante, Binance e il suo intero ecosistema hanno saputo reggere e limitare i danni.

Partiamo dal CEO, Changpeng Zhao. È bastato un suo tweet per dare il colpo di grazia ad un traballante FTX.

È bastato che scrivesse di essere pronto a mettere sul mercato i suoi token FTT. Cattiveria? Forse. Ma sicuramente, potenza.

Del resto, come lui stesso ha detto, un business non crolla per un tweet. Ecco perché non gli si può attribuire la colpa del collasso della piattaforma rivale.

Binance è riuscito dove FTX ha fallito: sostenere l’enorme quantità di prelievi, anche di miliardi di dollari, che hanno interessato la piattaforma.

Il mantra di CZ? “Business as usual”. E così deve essere

Restiamo nell’ecosistema Binance. Binance Coin, quest’anno ha subito un rebranding e preso il nome di BNB, analogo del ticker.

Ebbene, BNB è tra i pochi token che ha limitato i danni, e in questo 2022 devastante ha perso “solo” il 65%, mentre i suoi competitor hanno lasciato sul terreno molto di più.

E veniamo invece ad uno dei pochi token che può vantare un saldo positivo. Si chiama Trust Wallet Token, è la moneta legata a Trust Wallet che fa sempre parte della galassia Binance.

Attualmente vale 1,32 dollari, in un anno ha guadagnato l’88%.

Ultimo appunto che rende Binance un vincitore di questo 2022: è stato molto rapido a mettersi in regola con la nuova regolamentazione italiana.

A maggio è entrato in vigore il registro per gli operatori di valute virtuali in Italia, a cui le piattaforme crypto sono tenute ad iscriversi. Binance lo ha fatto il 27 maggio.

Segno che investe nel nostro paese, come dimostra anche la consolidata partnership con la squadra di calcio della Lazio.

Crypto.com

Quando il mondo crypto iniziava a vacillare, quando la catastrofe Terra (LUNA) stava per abbattersi, Crypto.com ha preso una decisione impopolare: abbassare i reward legati all’uso delle sue popolari carte.

La decisione presa a maggio ha scatenato la furia degli utenti e un’ondata di vendite del token CRO.

Probabilmente i vertici di Crypto.com hanno compreso prima di altri competitor che interessi troppo alti in un mercato contrario, non sono sostenibili.
Alla lunga, questa scelta ha pagato.

Sarà forse anche per questo che quando un’ondata di prelievi ha interessato Crypto.com, sull’onda di FUD e dei timori legati al crollo di FTX, l’exchange ha retto bene.

Certo il token CRO ha perso il 90% del suo valore in un anno, ma la piattaforma appare in salute.

Del resto la popolarità di Crypto.com è alta, grazie ad accurate scelte di marketing, come quella di essere sponsor di numerosi eventi sportivi, tra cui i Mondiali di Calcio.

E indovinate che banner si vedeva quando Messi esultava ai suoi gol in finale contro la Francia?

Gol Messi Argentina Francia
Il gol di Messi durante la finale dei Mondiali di Calcio Argentina Francia

Ethereum

Il 2022 per Ethereum è coinciso con un cambio epocale: il passaggio dal protocollo di consenso Proof of Work al Proof of Stake ha ucciso tutte le varie blockchain “Ethereum Killer”.

Se la PoW rendeva Ethereum lenta e costosa, oltre che non ecosostenibile, il cosiddetto Merge, con il passaggio a PoS ha tagliato del 99% il suo consumo energetico e ne ha aumentato la scalabilità.

Anche per questo, progetti che avevano scelto altre blockchain, ora stanno migrando su Ethereum.

ETH del canto suo ha sofferto il bear market ed è persino scesa sotto i 900 dollari, ma ora lotta per restare sopra i 1.000 e sogna di recuperare i record del 2021.

Tutto su Ethereum

GMX

Nel pieno inverno crypto, c’è un token che si è mosso meglio di tutti. Si chiama GMX, ed è l’unico, nella top 100, che può vantare un raddoppio di prezzo.

Lanciato nel 2021, ha vissuto il 2022 sulle montagne russe. Ma i numeri sono numeri: ha iniziato gennaio poco sopra i 20 dollari, è passato a valere 60 dollari in poche settimane, è crollato fino a 11 dollari a giugno ed oggi vale 42 dollari.

GMX è il token dell’omonimo exchange decentralizzato che però vanta caratteristiche che strizzano gli occhi ai cosiddetti CEX, a partire dalla leva a 50x.

Da tenere sott’occhio anche nell’anno che sta per entrare.

TON

TON doveva essere la blockchain di Telegram e avrebbe dovuto avere un suo token, Gram. Il progetto è stato abbandonato per l’ostilità della SEC.

Ma una community di dev e appassionati ha tenuto in piedi la blockchain che ora ha un suo token, $TON, e che Pavel Durov, fondatore di Telegram, vede di buon occhio.

L’integrazione tra Telegram e TON è già realtà anche se il progetto TON non è più “in house”.

Grazie a TON, Telegram si doterà di un exchange decentralizzato e di un wallet non custodial, con cui gli utenti della popolare app di messaggistica potranno scambiarsi criptovalute.

Perdenti

Terra (LUNA)

Se dovessimo stabilire una data di inizio del bear market, questa sarebbe il 2 maggio 2022, ovvero quando un prelievo da 2 miliardi di dollari di stablecoin Terra USD (UST) ha, letteralmente, creato il panico.

Terra (LUNA) e UST erano all’epoca tra le prime 10 criptovalute per capitalizzazione di mercato. Travolte dalle vendite, e per il complesso meccanismo che le legava, UST ha perso il peg con il dollaro e la supply di LUNA è aumentata a dismisura determinando l’azzeramento del suo prezzo.

Un crollo del 100%.

Una truffa? Non è quello che pensa Do Kwon, il fondatore e CEO di Terraform Labs, nel frattempo irreperibile e su cui pende un mandato di arresto da parte della Corea del Sud.

Perché sulle cause del crollo dell’ecosistema Terra, che sembrava uno dei promettenti del 2022, non è ancora stata fatta la dovuta chiarezza.

Resta il fatto che quel crollo ha innescato un effetto contagio su tutto il mercato. La nascita di Terra Luna 2.0 e il rebranding in Terra Classic del token collassato sono servite a poco.

Celsius

La prima vittima del crollo di Terra è stata Celsius. La piattaforma di prestiti crypto si è scoperta vulnerabile quando i fasti del 2021 sono spariti.

Il crollo del mercato, unito ad una mancanza di riserve, ha fatto in modo che Celsius a giugno 2022 prima bloccasse i prelievi e poi dichiarasse bancarotta.

Si è compresa così quella che era una delle strategie comuni di molte piattaforme: i soldi messi in staking dagli utenti servivano per i prelievi degli altri utenti.

E tanto è valso a causare un buco da quasi 3 miliardi di dollari.

Sam Bankman Fried

Se la catastrofe del 2022 del settore crypto dovesse avere un volto, sarebbe certamente il suo. Sam Bankman-Fried, ex CEO dell’exchange FTX.

Sam Bankman Fried rilasciato

Secondo solo a Binance, FTX ha dichiarato bancarotta a novembre. No, non è stato affossato da un’inchiesta di Coindesk né tanto meno dai tweet di Changpeng Zhao.

Quella di FTX è stata una pessima gestione, come ha raccontato anche il nuovo CEO alle autorità.

Soldi che giravano tra FTX e Alameda Research, l’altra azienda di SBF, case alle Bahamas, fondi degli utenti dati alla politica e alle lobby, e una capitalizzazione basata sul token nativo, FTT.

Insomma, c’erano tutti gli ingredienti per la tempesta perfetta. A scatenarla lui, Sam Bankman-Fried, che si è scusato, è andato in tv, è stato arrestato e rilasciato su cauzione.

Resta il fatto che le sue azioni hanno danneggiato migliaia di utenti che hanno perso i loro risparmi e hanno provocato un’ondata di prelievi sugli altri exchange.

Ci voleva il crollo di FTX per ricordare una regola base del mercato: not your keys, not your crypto.

Solana

Tra le top 100, dopo Terra che ha peso il 100% del suo valore, c’è SOL, il token di Solana che ha perso in un anno il 95% del suo prezzo.

Prezzo Solana 2022
L’andamento di Solana nel 2022 (fonte: Coinmarketcap)

Dai 180 dollari di gennaio, ora SOL vale appena 9 dollari.

Questa catastrofe è dovuta ai numerosi problemi riscontrati dalla piattaforma, che è andata spesso in blocco. Anche il crollo del mercato degli NFT, dove Solana è molto popolare, ha contribuito a questa disfatta.

Per alcuni è comunque un miracolo che stia ancora in piedi, per altri è un’opportunità per comprare Solana a prezzo di saldo.

Sicuramente quella che era la candidata numero 1 ad essere la Ethereum Killer, non ha sfiorato la morte, ma non se la passa poi tanto bene.

Ripple

Ripple è inserita tra i perdenti non per meriti suoi ma per demeriti degli altri. Nello specifico, XRP è ancora in attesa della sentenza che stabilisca il suo destino nella causa contro la SEC.

La vicenda giudiziaria doveva chiudersi nel 2022, prima a marzo, poi a settembre, ora non si sa.

Il processo sembra essere alle battute finali, e gli esperti sostengono che Ripple abbia molte carte a suo favore, compresi i documenti di Hinman, in cui erano proprio i vertici della SEC, nel 2018, a parlare di criptovalute non come security.

La sentenza avrebbe delle ripercussioni molto importanti su tutto il mercato, semmai fosse favorevole ad XRP.

Non resta che attendere.

Altri fatti degni di nota

Questo è stato anche l’anno del crollo del mercato degli NFT.

L’ultima parabola è quella dell’ex presidente USA. Gli NFT di Donald Trump, appena lanciati hanno perso già il 99% del valore.

Ma anche i più celebri Bored Ape Yacht Club non se la passano meglio tanto che Yuga Labs, founder di questa collezione di NFT, sta affrontando una class action contro utenti che la accusano di aver gonfiato i prezzi delle scimmie annoiate.

La bolla è scoppiata? Non è detto, perché se il mercato crypto si riprendesse c’è da scommettere che anche il settore degli NFT ne trarrebbe giovamento.

Infine, la regolamentazione. In Europa c’è mancato poco che l’Unione Europea mettesse al bando Bitcoin quando nel testo del MiCA stava per essere inserito il divieto di criptovalute basate su PoW.

Il regolamento dell’Unione Europea in tema di criptovalute, il MiCA, appunto, è stato approvato a giugno e dovrà essere ratificato dagli Stati Membri entro il 2024.

Punta a proteggere gli investitori e a prevenire il riciclaggio di denaro.

Se l’Europa ha dimostrato di essere attenta all’evoluzione del settore, più degli Stati Uniti che stanno ancora decidendo cosa fare, resta però una mancanza: quella di aver escluso DeFi ed NFT.

C’è ancora tempo per correre ai ripari nel segno dell’innovazione.

E Bitcoin? La regina delle criptovalute ha perso il 75% dal suo massimo storico di novembre 2021. Ha iniziato l’anno a 50.000 dollari, lo chiuderà a 16.000.

Ha perso persino l’aggancio con i 20.000 dollari, il livello che segnava il suo precedente record dopo l’halving del 2016. Non era mai successo a BTC di scendere sotto i record di un precedente halving.

Anche in questo caso, qualcuno ci vede un’opportunità per comprare Bitcoin in sconto, per altri BTC è morto, per l’ennesima volta. Starà a Bitcoin dimostrare di essere vivo, vegeto e ancora forte.

In definitiva, il 2022 è stato un anno orribile di cui si salva poco. Non resta che incrociare le dita affinché il 2023 possa essere migliore.

Autore
Content Manager

Giornalista ed appassionata di criptovalute, sono nel settore dal 2018. Credo nelle potenzialità della tecnologia blockchain e delle crypto ma mi tengo a distanza dalle meme coin. Mi definisco un essere estremamente razionale.

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