Caso FTX: la California avvia ufficialmente le indagini

In breve

  • La California avvia le indagini nei confronti di FTX
  • Anche la SEC sarebbe coinvolta nel tentativo di salvare FTX
  • Tether annuncia che non aiuterà in nessun modo l’exchange di SBF

La California avvia le indagini su FTX

Continuano gli sviluppi sul caso FTX, che in questi ultimi giorni sta tenendo con il fiato sospeso i clienti e gli investitori di tutto il mondo.

Dopo il collasso avuto dall’exchange di Sam Bankman-Fried e il soccorso in extremis di Justin Sun per salvare il salvabile, arriva il primo annuncio di indagine nei confronti di FTX.

A dichiararlo in un breve comunicato è stata l’autorità di regolamentazione finanziaria della California, che lo ha annunciato nella giornata di ieri.

L’autorità californiana non si è spesa in troppe parole, ma ha solo affermato che stava

indagando sull’apparente fallimento della piattaforma di criptovalute FTX”.

In merito non ci sono state ulteriori dichiarazioni.

A quanto si è saputo la DFPI (l’agenzia che ha inviato l’indagine) ha chiesto agli utenti e ai clienti di FTX di contattarla per presentare i vari reclami in merito al caso.

Quindi, a questo punto, lo Stato della California è stato il primo ad avviare ufficialmente un’indagine nei confronti di FTX e del suo collasso, anche se l’exchange non è registrato in California.

Ci sono stati anche altri Stati, come ad esempio il Texas, che hanno esaminato il caso FTX prima del tracollo, quindi si può immaginare che le indagini precedenti potrebbero ampliare la portata del caso.

Anche la SEC coinvolta nel salvataggio dell’exchange

Nel frattempo ci sono alcuni retroscena sul caso FTX che chiamano in causa persino la maggior autorità di regolamentazione statunitense ovvero la SEC.

Infatti questa avrebbe contattato Binance per avere delle informazioni inerenti ai colloqui con FTX per quello che poteva essere il salvataggio definitivo dell’exchange.

Ma la cosa non si ferma qui. Infatti la SEC sarebbe coinvolta direttamente nel tentativo di aiutare FTX.

Secondo quanto affermato in un tweet da Tom Emmer, un membro del Congresso USA, il presidente dell’ente di regolamentazione, Gary Gensler

stava aiutando SBF e FTX a trovare delle scappatoie legali per ottenere un monopolio normativo”.


Queste sono delle affermazioni di non poco conto in quanto vedrebbero la massima autorità di regolamentazione coinvolta nel caso.

In merito a questo trovano massima chiarezza anche le parole di Changpeng Zhao, CEO di Binance, che in un tweet del 6 novembre aveva affermato:

Non supportiamo persone che creano delle lobby contro altri del settore alle loro spalle”.

Tether rifiuta qualsiasi aiuto a FTX

Ma Binance non sarebbe il primo a dare forfait a FTX, infatti nella giornata di ieri anche Tether avrebbe dichiarato di non avere alcuna intenzione di mettersi in gioco per salvare l’exchange di SBF.

Il chief of technology di Tether, Paolo Ardoino, in un tweet nella giornata di ieri aveva che

Tether non ha in programma di investire o prestare denaro a FTX/Alameda. Fine della storia”.

La frase con cui si chiude il tweet dà l’idea delle intenzioni di Tether in merito all’intera faccenda.

Le parole arrivano dopo il rapporto di Reuters che indica come FTX abbia un deficit di 9,4 miliardi di dollari.

Questa chiusura da parte di Tether arriva dopo il tentativo di SBF di avvicinarla al fine di tenere a galla FTX.

Autore

Sono scrittore e articolista. Appassionato di criptovalute fin dal 2015, mi piace informarmi su tutto ciò che riguarda questo incredibile mondo.

Ti potrebbe interessare